Dopo ribellione, libertà, rivoluzione sessuale, è "ECO!" la nuova parola d'ordine del rock. Sì perché anche la musica e il divertimento hanno una responsabilità nei confronti del riscaldamento globale, e i musicisti se ne sono resi conto. Concerti grandi e piccoli, festival, eventi musicali generano in atmosfera tonnellate di CO2 ogni anno. Colpa dei consumi energetici (elettricità di palco, backstage, bar, stand, bagni) ma anche dei lunghi trasporti su strada della strumentazione e delle apparecchiature tecniche, le trasferte delle band, degli addetti ai lavori, del pubblico da ogni parte del pianeta.
Fino ad arrivare all'impatto ambientale del materiale pubblicitario per la promozione dell'evento (locandine, poster, biglietti, programmi) che richiede grandi quantità di carta e di inchiostro e alla produzione e distribuzione dei cd. La causa ambientale, nel suo giro del mondo, è arrivata anche in Italia. Nell'ultimo anno, infatti, molti artisti hanno aderito al progetto Impatto Zero®, di LifeGate. Luciano Ligabue è uno di questi. Il cantautore di Correggio, infatti, ha voluto rendere a Impatto Zero® il suo ultimo Tour estivo negli stadi, la realizzazione del CD Secondo Tempo e delle 7 serate speciali all'Arena di Verona, Certe notti all'Arena, Orchestra e R'n'R!. Nel giro di pochi mesi, Ligabue ha contribuito a creare complessivamente 453.922 mq di aree verdi nel mondo in grado di riassorbire ben 1.758.480 kg di CO2, ovvero una foresta grande 30 volte l'Arena di Verona.
Degna di nota anche la promozione di comportamenti ecocompatibili voluta dall'artista, come la pratica del car-pooling, accolta con successo dai fan. Ma la musica amica dell'ambiente ha mietuto altre "vittime" illustri. I primi mesi del 2009 sono già costellati di esempi virtuosi: Paola Iezzi, ad esempio, del duo di cantanti Paola&Chiara, ha compensato le emissioni del suo CD singolo - il suo primo esperimento da solista - con la creazione e tutela di 973 mq di foresta in Costa Rica. Ancor più imponente il contributo "verde" generato da Nat Geo Music Live, il grande concerto in Piazza del Popolo a Roma in occasione dell'Earth Day: l'intero impatto ambientale dell'evento, calcolato in 341.020 kg di CO2, è stato compensato con la creazione di nuove foreste in Costa Rica ed in Italia, per un totale, rispettivamente, di 99.464 mq e di 20.461 mq.
Da segnalare la grande sensibilità ambientale di uno dei protagonisti del concerto, Ben Harper, da tempo impegnato con la sua arte per la conservazione del pianeta. Ultimo, ma non certo per importanza, il progetto della band dei Rio con la canzone "Il Gigante", in uscita proprio oggi per la Giornata Mondiale della Terra e registrato con la preziosa collaborazione di Fiorella Mannoia e Paolo Rossi. Grazie al progetto Impatto Zero®, i Rio hanno creato oltre 8.800 mq di foreste in crescita in Costa Rica per compensare i 18.300 kg di anidride carbonica prodotti per la realizzazione del brano - dal testo spiccatamente ecologista - e da 1 anno di attività musicali. Come affermano Fabio Mora e Marco Ligabue, autori della canzone: "Tutti possiamo fare un piccolo gesto per aiutare questo pianeta schiacciato dal peso del "Gigante", che rappresenta il tempo moderno che non si cura di nulla in nome degli interessi economici".