Blitz della task force sull'auto di Barack Obama lunedì prossimo a Detroit. La delegazione, guidata da Steve Rattner e Ron Bloom, top adviser del segretario al Tesoro Usa Timothy Geitner, incontrerà i vertici di Genera Motors e Chrysler e visiterà alcuni impianti dell'area. Le due case automobilistiche americane hanno chiesto 7 miliardi di dollari in aiuti urgenti, cioè a dire entro la fine del mese, per evitare la bancarotta. Ieri il panel governativo ha ascoltato per oltre due ore i rappresentanti dei detentori di bond di General Motors e l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sulla proposta di alleanza con Chrysler. GM sta negoziando con i «bondholders» il taglio di due terzi del debito pari a 27 miliardi di dollari, nell'ambito degli accordi con l'amministrazione Usa sul piano di salvataggio. Poichè molti membri del Congresso considerano invece indigesta l'alleanza tra Chrysler e il gruppo torinese che potrebbe così beneficiare degli aiuti, Marchionne ha cercato di fugare ogni dubbio. «Nulla sarà portato fuori dagli Usa - ha assicurato davanti alla task force - e il principale obiettivo è quello di ripagare ogni singolo dollaro proveniente dalle tasche dei contribuenti prima ancora che qualcuno ottenga qualcosa. Noi possiamo aggiungere valore.
Questa è la vera questione e l'alleanza rappresenta un ingrediente necessario per il rilancio di Chrysler». Sempre ieri, GM ha sventolato lo spettro del ricorso al «Chapter 11» e secondo quanto scrive il Wall Street Journal , i top manager sarebbero ora «più aperti» rispetto alla possibilità di una bancarotta «veloce e guidata».