Honda Sh, ecco come cambia lo scooter più venduto d'Italia

di Mario Cianflone

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Nella foto la famosa top model californiana Tori Praver, ospite dal 27 dicembre al 2 gennaio del Capri Hollywood, in sella al nuovo scooter Honda SHi
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Scheda Tecnica Sh125-150
Speciale 2e4 ruote
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Nei concessionari la quinta generazione del best seller italo giapponese aggiornato nel design e nella ciclistica

Il più venduto si rinnova. Presentata a novembre in occasione dello scorso salone Eicma di Milano, la quinta generazione di Honda Sh 125 e 150 è ora in vendita. Da gennaio è disponile la versione con disco davanti e tamburo dietro, mentre da fine febbraio sarà nei concessionari anche l'attesa variante con doppio disco.

L'aggiornamento al comparto freni è una delle principali novità tecniche sulle quali si fionda il best seller italo nipponico (è progettato e fabbricato ad Atessa) ora completamente rinnovato nello stile pur rimanendo inconfondibilmente un "esse acca". Il Dna è quello che si evoluto in 25 anni e cinque generazioni. I nuovo modello, infatti, non rinuncia suoi capisaldi: ruote alte da sedici pollici e pedana piatta.

Evoluzione, dunque, e non rivoluzione per un design che si è fatto più aggressivo sul frontale e più morbido in coda. Il nuovo scudo anteriore è leggermente più alto. Curati i dettagli, a iniziare per esempio dai i poggiapiedi pieghevoli di colore uguale alla parte inferiore dello scooter per finire con la verniciatura più accurata grazie a nuovi impianti installati nello stabilimento di Atessa. Rinnovata anche la strumentazione con un voluminoso tachimetro centrale circondato dagli indicatori della temperatura di raffreddamento, del carburante, dalle spie delle frecce e dall'orologio.

Molte novità sono sotto la carrozzeria di questo scooter urbabo che è stato protagonista del Capri, Hollywood – Honda International Film Festival. Il telaio è stato migliorato anche nelle quote di abitabilità. La sella è più bassa di un centimetro e lo spazio per le gambe è aumentato di due centimetri. La ciclistica, come accennato, vede l'introduzione – finalmente - di un disco anche sulla ruota posteriore. Chi vuole risparmiare qualcosa può puntare sulla variante classica con tamburo dietro (il listino parte da poco meno di 3mila euro), ma la scelta del doppio disco è certamente irrinunciabile sotto il profilo della sicurezza. Del resto gran parte delle critiche all'Sh 125/150 erano state mosse proprio al comparto frenante di tipo misto.

Pressoché immutati il propulsore nelle due cilindrate 125 e 150 cc, che presenta affinamenti nella gestione dell'iniezione. Il motore montato per la priva volta, nel 2000, sul modello @125/150 è stato trapianto successivamente sulla serie Sh dal 2001 in avanti, da quando, cioè, il ruote alte giapponese è diventato a quattro tempi facendo un salto di categoria rispetto all'originale 50 cc della prima era. Successivamente, è arrivata l'iniezione elettronica insieme a un successo senza precedenti che ha portato la famiglia Sh, ampliata nel 2007 con il 300, a essere la più venduta in Italia. Il particolare la classifica vede l'Sh 150 al primo posto con 18.360 immatricolazioni, al secondo posto l'Sh 300 con 16.974 unità che decretano il sorpasso sul T-Max di Yamaha. Al quarto posto, invece, il modello 125 con 16.300 esemplari. In totale, nel 2008 sono stati venduti dunque oltre 52milia esemplari di cui 35mila.

Nessun altro ruote alte è riuscito a insidiare il successo del ruote alte di Atessa, non ci sono riusciti né la Piaggio né marchi blasonati come Suzuki che recentemente ha proposto un proprio scooter con ruote da sedici pollici battezzato, non a caso, Sixteen, ne tanto meno ci sono riusciti i tanti, forse troppi, cloni orientali di basso prezzo e qualità spesso infima, maggior successo invece pare riscuotere il Kimko Agility, un "sedici pollici" low cost, nudo e crudo ma di buon livello costruttivo e tecnico. Il nuovo Honda arriva però in un clima difficile, con le vendite in affanno a causa della tempesta economica. Se da un lato pesa la crisi, e nessuno operatore delle due ruote prova a fare stime attendibili, dall'altro il 2009 è anche partito con il maltempo, soprattutto al nord che pare seppellito qualsiasi velleità in un mese, gennaio, tipicamente difficile per le moto.

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