È il peggior tonfo da 1974 ed è il settimo mese di flessione consecutivo per il mercato domestico di auto, bus e camion, escludendo i miniveicoli fino 660 cc di cilindrata.
Le vendite di nuovi veicoli in Giappone segnano a febbraio un tonfo annuo del 32,4%, a 218.212 unità, il più ampio da maggio 1974, in scia alla frenata dell'economia e al calo dei consumi interni. Si tratta, informa la Japan Automobile Dealers Association (Jada), del settimo mese di flessione consecutivo per il mercato domestico di auto, bus e camion, escludendo i miniveicoli fino 660 cc di cilindrata. L'associazione che riunisce invece le vetture più piccole (Japan Mini Vehicles Association) spiega che a febbraio le vendite sono calate del 9,8% su base annua, a quota 164.370, riportando il quarto mese consecutivo di contrazione.
I primi tre colossi dell'auto nipponica hanno avuto a febbraio un calo delle vendite a doppia cifra: Toyota, il leader mondiale, ha perso (escludendo Lexus) il 32%, a 98.808 unità; Honda ha ceduto terreno nella misura del 21,1% (a quota 30.101); Nissan, infine, ha avuto una frenata del 35,2%, a 40.694 unità.
Quanto alla tipologia di veicoli, le auto hanno lasciato il 32,2%, mentre bus e camion rispettivamente il 3,7% e il 35,2%.
A conferma della profonda difficoltà, per chiaro netto indebolimento della domanda mondiale e per l'apprezzamento dello yen sulle principali valute, Toyota e Nissan stimato di chiudere l'esercizio in corso in perdita al 31 marzo, con Honda ancora in utile per 80 miliardi di yen (670 milioni di euro), con un calo annuo dell'86,7 per cento.