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Auto: mercato Usa a minimi 27 anni; Gm -53%, Ford -48%

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03 marzo 2009


Il mercato automobilistico americano affonda ai minimi da 27 anni: era infatti dal dicembre 1981 - secondo le stime di General Motors - che le vendite non risultavano così basse, e pari a 8,9 milioni. La fiducia a livelli storicamente bassi e la disoccupazione in volata continuano anche a febbraio a tenere gli americani lontani dai concessionari per il sesto mese consecutivo. Le vendite in caduta libera addensano nubi sul futuro dei colossi di Detroit, alle prese con pesanti cali: General Motors ha registrato un flessione del 53%, Ford di oltre il 48%. Non scampano al crollo neanche le giapponesi, con Toyota e Nissan che accusano cali rispettivamente del 40% e del 37%.
«I livelli delle vendite sono insostenibili», spiega Gm annunciando una taglio della produzione nel secondo trimestre dell'anno del 34%. Il mese in corso - aggiunge la casa automobilistica - sarà un mese «chiave». Il -53% registrato in febbraio è la combinazione fra il -50% registrato sul fronte delle vendite di auto (a 53.813 unità contro le 107.592 dello stesso periodo dell'anno precedente) e il -55% di quelle di mezzi pesanti (a 73.483 unità contro le 162.831 di febbraio 2007). Gm ha sottoposto al Governo il proprio piano di sopravvivenza, nell'ambito del quale a fronte di un consistente taglio dei costi chiede ulteriori fondi.
Ford, l'unica casa automobilistica americana a non aver chiesto aiuti al Governo, ha annunciato che per far fronte all'ennesimo calo, il quindicesimo consecutivo, e smaltire le scorte, la produzione nord americana nel secondo trimestre 2009 risulterà inferiore del 38% rispetto ai livelli dello stesso periodo dell'anno precedente. «Il contesto economico resta difficile», ha ammesso Ken Czbay, manager delle vendite della casa automobilistica. Ford complessivamente ha venduto lo scorso mese 99.050 unita contro le 192.178 dello stesso periodo dell'anno precedente: è la seconda volta in diversi mesi che le vendite mensili del costruttore scendono sotto quota 100.000 vetture. In particolare le vendite dei pick-up della serie F hanno accusato un calo del 55%, mentre quelle di auto targate Ford, Lincoln e Mercury sono calate del 48%.
Toyota ha venduto in febbraio 109.583 veicoli, con le vendite di auto in flessione del 36% e quelle di light-truck del 44%.
Bmw cede il 34,7%, mentre l'altra tedesca, Daimler, ha accusato una flessione del 20,6% (-23,5% Mercedes e +28,5% Smart). Nissan accusa un calo del -37% a 54.249 vetture.
«C'è un elevato grado di incertezza e restano rischi per la seconda metà del 2009 se vari i vari fattori che attualmente pesano sulle vendite non migliorano o non si stabilizzano» spiega Jeff Schuster, direttore esecutivo delle previsioni globali di J.D. Power & Associates, che vede in febbraio e marzo il punto più basso dell'anno per il mercato dell'auto. «Andrà peggio prima di andare meglio. Prevediamo che le vendite raggiungano i minimi in questo trimestre. E questo non significa - precisano altri analisti - che il secondo trimestre sarà quello della ripresa».

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