Al salone di Ginevra l'anteprima mondiale della Gta, Gran turismo alleggerito: carrozzeria vistosa, materiali speciali e 240 cavalli gli ingredienti di una ricetta tutto pepe
È ancora un concept, uno studio di design e di progettazione, svelato in anteprima mondiale al salone di Ginevra ma prefigura la prossima piccola Alfa Romeo ad alte prestazioni ed elevato piacere di guida. Si chiama MiTo Gta, dove la sigla è proprio quella leggendaria e storica che sta per «Gran turismo alleggerito». L'obiettivo è palese: ridurre le masse ma non tanto per consumare meno bensì per elevare il rapporto peso/potenza per creare una berlinetta dal carattere sportivo e dinamico. Ed è un Dna che si nota al primo sguardo, con una linea decisamente aggressiva, forse non proprio elegante, quasi da fast and furious, ma che sicuramente farà breccia tra gli appassionati di muscle car e tra i culturi del tuning.
La carrozzeria è stata dunque modificata: l'obiettivo dei progettisti è stato il miglioramento del coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) e incrementare la deportanza al fine di incrementare la massima stabilità e sicurezza anche alle alte velocità ed assicurare un'efficace gestione dei flussi d'aria sul frontale per ventilare e raffreddare al meglio il vano motore. Il muso è dunque "cattivo", caratterizzato da ampie - e vistose - prese d'aria anteriore incastonate in un paraurti che termina con minigonne e baffi aerodinamici. Ancor più aggressivo, il posteriore con il portellone modificato in virtù di un accenno di spoiler sotto il lunotto.
Ridisegnato il fascione, mentre i parafanghi sono stati allargati fino ad alterare sensibilmente l'aspetto originario della vettura. Le modifiche non sono solo estetiche ma di sostanza: per fare fede al concetto di "Gta" è stato fatto largo uso di materiali ultraleggeri e robusti, mutuati da quelli usati nelle competizioni.
La MiTo è stata, infatti, messa a dieta a base di parti in fibra di carbonio - come ad esempio lo spoiler portellone posteriore, il padiglione e le calotte degli specchi – e in alluminio. Questo metallo leggero è stato usato per l'impianto frenante, le sospensioni e alcune parti del telaio. Anche la scocca è stata profondamente rivista, mantenendo l'elevatissimo valore di rigidezza torsionale (elemento necessario per la massima efficacia delle sospensioni) e ottimizzando molti elementi strutturali e di rinforzo.
È stato anche abbassato il baricentro per migliore dell'agilità, reattività e precisione di guida. E sempre per eliminare il peso inutile è stato adottato un allestimento di bordo specifico. Composto solo da dispositivi direttamente correlati all'impiego sportivo della vettura.
Ma è sotto il cofano che batte il cuore sportivo del Biscione. La vettura è spinta da un 1.750 ccturbo benzina capace di erogare ben 240 cavalli. È un propulsore dall'eccellente potenza specifica che secondo la Casa offre le prestazioni di un tremila pur con i consumi di un quattro cilindri di cubatura. Il tutto è stato ottenuto con accorgimenti tecnici quali il sistema di iniezione diretta di benzina, il doppio variatore di fase continuo per ottimizzare in modo preciso il timing della distribuzione e il turbocompressore.
