- La prospettiva di soddisfare una cescente richiesta di vetture ecologiche ha accelerato nel l'ambito del gruppo Hyundai-Kia la ricerca di soluzioni applicabili subito, ma ha anche definitivamente sbloccato i progetti per l'auto "verde" del futuro. Del resto, se il gruppo coreano ambisce a entrare stabilmente tra i primi cinque costruttori mondiali di automobili, non può che proporre soluzioni adatte a fronteggiare l'emergenza ambientale.
Se il futuro è indirizzato verso l'alimentazione ibrida, per ora sia Hyundai che Kia guardano a proposte più praticabili. Hyundai ha già annunciato di voler dare una connotazione ecologica a tutta la sua gamma con modelli dedicati che ha ribattezzato Blue. E lo stabilimento indiano di Chennai ha iniziato a sfornare la nuova generazione di motori Kappa a basse emissioni destinati sia alla piccola i10 che alla nuova compatta i20 e che promettono emissioni di CO2 nel l'ordine dei 119 g/km e percorrenze di 20 km con un litro.
Kia si muove nella stessa direzione ampliando la sua offerta di motorizzazioni bi-fuel. Così dopo la piccola Picanto a Gpl è arrivato anche il Suv Sportage dotato di doppia propulsione e anche la media Cee'd è disponibile con impianto a gas installato al l'origine. Un'accelerazione alla svolta ecologica del più importante gruppo automobilistico coreano è venuta certamente dalla crescente presenza di Hyundai e Kia sul mercato americano, fra i più attenti alle problematiche ecologiche. I due marchi potranno, inoltre, fare sinergia e ridurre gli onerosi investimenti necessari per la ricerca e lo sviluppo.
Sui tempi di realizzazione dei nuovi modelli ecologici, c'è già un primo punto fermo. Hyundai ha infatti annunciato per il luglio del 2009 l'avvio della commercializzazione del primo ibrido al mondo Gpl ed elettrico: realizzato sulla base della berlina Elantra, promette i costi operativi più bassi di ogni altro ibrido sul mercato, emissioni di CO2 pari a 103 g/km e il 90% in meno di gas inquinanti.