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Dietro l'angolo c'è l'elettrico

di Marina Terpolilli

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1 DICEMBRE 2008
"Ed", la versione zero emissioni della Smart. A fianco il numero uno del gruppo Daimler, Dieter Zetsche

Secondo una ricerca condotta dall'autorevole istituto specializzato J.D.Power, il 72% degli americani vorrebbe acquistare un'auto elettrica o quanto meno ibrida. E metà degli intervistati sarebbe anche disposto a spendere qualche migliaio di dollari in più rispetto a un'auto tradizionale.
«I consumatori sono più consapevoli non solo del costo del carburante, ma anche della necessità di comportamenti più eco-compatibili», chiosa Mike Marshall, direttore della divisione Tecnologie emergenti della società di consulenza.
Il mercato per le ultra-ecologiche, quindi, ci sarebbe già. Mancano ancora le infrastrutture e le auto. Queste ultime ancora per poco, visto che tutti i maggiori costruttori mondiali sono in lizza per commercializzare nel prossimo triennio almeno un modello elettrico.
Intanto sono già in corso alcuni progetti, come la flotta di Smart Ed (electric drive) che circola a Londra e presto arriverà anche a Berlino, per sbarcare nelle concessionarie nel 2011 con le nuove batterie agli ioni di litio e il look dell'attuale generazione (la seconda).
Non è da meno il gruppo Bmw che ha mostrato in anteprima al recente Salone di Los Angeles la Mini E (Elettrica), ormai molto avanti nella sperimentazione. Prodotta in 500 unità entro la fine dell'anno, sarà impegnata negli Usa in un progetto pilota che consentirà di valutarne le effettive potenzialità.
Procede anche il piano dell'alleanza Renault-Nissan, che ha firmato accordi per commercializzare veicoli elettrici in Israele, Danimarca e Portogallo entro il 2011. Per ora le batterie sono quelle tradizionali all'idruro di nickel, un po' più grandi e meno efficienti, ma più economiche. Presto saranno sostituite da quelle agli ioni di litio prodotte dalla Automotive energy supply corporation (Aesc), joint venture tra Nissan e Nec.
A beneficiarne saranno sia la Nissan Denki Cube (Cube elettrica in giapponese), attesa tra fine 2009 e inizio 2010, che un veicolo ibrido al debutto nel 2010. Il segreto del successo è proprio negli accumulatori, che hanno fatto decisi progressi in termini di efficienza e riduzione delle dimensioni. Insomma, vincerà chi avrà le batterie migliori.
Se alcuni player si muovono a gran velocità, gli altri non stanno certo a guardare. Da oltre un anno Daimler ha stretto un accordo con Continental che dal 2009 inizierà a produrre in larga serie le batterie agli ioni di Litio destinate dapprima alla Mercedes S400 BlueHybrid e poi ad altre vetture sia ibride che totalmente elettriche. Anche Bmw potrà disporre di questa tipologia di batterie grazie all'accordo sottoscritto con Daimler proprio sullo sviluppo dell'ibrido. Sempre Daimler partecipa a un progetto comune con il Governo tedesco, allargando così la cooperazione ad alcuni istituti di ricerca indipendenti e ai soggetti industriali interessati, quali Audi, Bmw, Porsche e Volkswagen ma anche Opel e Ford. Costruttori che intanto portano avanti programmi di sviluppo autonomi riguardanti l'ibrido e l'elettrico.
Toyota ha firmato una joint venture con Panasonic per la produzione su larga scala di batterie agli ioni di litio nel 2010, Volkswagen ha fatto lo stesso con la Sanyo. E considerando che i due colossi nipponici dell'elettronica hanno da poco annunciato l'intenzione di convolare a nozze, questo matrimonio potrebbe cambiare le regole del gioco aprendo prospettive fino a ieri inimmaginabili. L'acquisizione di Sanyo da parte di Panasonic, infatti, porterebbe non solo alla nascita di un colosso da 90 miliardi di euro all'anno, ma anche di un gruppo in possesso di enormi risorse da destinare alle attività di R&S e di un grandissimo know-how proprio nel campo delle batterie agli ioni di litio, nonché in altre energie alternative come quella solare.
Che le batterie siano la chiave di volta per le auto del futuro lo conferma un'altra grande alleanza con base in Corea, la "Sb LiMotive Co. Ltd", joint venture tra la Bosch e la Samsung Sdi, nata per lo sviluppo, la produzione e la vendita di batterie agli ioni di litio, dove ha già competenze specifiche, sebbene non nel settore automotive.
Tutti pronti, dunque, per il grande salto. Ma c'è chi, come l'italiana Pininfarina e il socio francese Bolloré, è già in fase di decollo con la B0 (B Zero) che sarà prodotta in serie dalla fine del 2009, per essere commercializzata su vasta scala nel 2010, progetto del quale il compianto Andrea Pininfarina è stato il fautore e il più appassionato sostenitore.
Un sogno reso possibile proprio dall'elevato know-how specifico del socio francese, che ha sviluppato le inedite e innovative batterie Lmp (Lythium metal polymere), prodotte negli stabilimenti Bolloré a Quimper e Montreal, che le consentono un'autonomia di ben 250 km poiché hanno una durata cinque volte maggiore rispetto alle normali batterie.
Da tenere d'occhio anche la Mitsubishi i-Miev e la Subaru R1e, anche queste in dirittura d'arrivo verso il 2010, senza dimenticare la norvegese Think e la sua particolare filosofia. Perché piccolo è bello, ma elettrico è ancor meglio.

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