- Sano realismo e un futuro con i piedi ben piantati per terra: è anche per questo che Mazda esemplifica nell'albero la strategia «zoom zoom sostenibile» per i propri prodotti futuri. Ai lati ci sono sicurezza e rispetto ambientale, ma in cima rimane il piacere di guida che continuerà a distinguere le vetture del brand nipponico. Una visione che abbraccia fino al 2015, e non si uscirà dal seminato perché l'automobile a emissioni zero è ancora lontana e al centro della scena rimarranno le forme di propulsione tradizionali. I frutti sono già pronti, ed esposti sulla passerella parigina.
Quello maturo è un nuovo motore diesel 2.2 litri da 185 Cv per la Mazda6, ben più potente del 2.0 che sostituisce, ma con emissioni di CO2 e consumi invariati grazie anche a un filtro antiparticolato che impiega meno gasolio per rigenerarsi. Sono già pronte delle evoluzioni dotate di sovralimentazione a doppio stadio e con consumi inferiori del 10%, mentre è allo studio una trappola per i NOx allo scarico per mettersi già in regola con le futuribili (2015) norme Euro 6 ed essere pronti a sbarcare sia negli Usa che in Giappone, dove normative e caro carburante potrebbero far apprezzare le doti del motore a gasolio.
L'altro frutto, peraltro ancora acerbo, è un concept dal l'emblematico nome di Kyora (pulito, puro in giapponese) che anticipa la piccola Mazda1 da 3 metri per dare battaglia alla Toyota iQ e riassume la ricetta che in Mazda è stata definita «la cura del grammo». Prima di tutto, meno peso. Già la Mazda2 è più leggera di cento chili rispetto alla precedente, e tutti i modelli futuri saranno più amici della bilancia del 10% grazie all'uso di acciai ad alta resistenza e a materiali plastici derivati da resine naturali, più leggeri del 20-30 per cento.
Poi tocca ai propulsori, con una nuova generazione di 4 cilindri a iniezione diretta di benzina dotati di un innovativo Start&Stop, più potenti del 15-20% e capaci di consumare il 20% in meno, con la possibilità di marciare anche a bioetanolo. Allo studio anche un catalizzatore di nuovo tipo che, grazie alla nanotecnologia, promette maggiore efficacia e impiega dal 70% al 90% di metalli preziosi.
Mazda prepara anche un futuro per il suo cavallo di battaglia, il motore rotativo, che crescerà nella cilindrata (da 1,3 a 1,6 litri) e avrà l'iniezione diretta, pronto comunque a bruciare anche idrogeno e magari accoppiato con un sistema ibrido. E l'elettrico che sembra diventato il protagonista del giorno? Secondo Mazda sarà una buona soluzione per le città, ma è poco "zoom zoom" e le batterie al litio non danno ancora garanzie sufficienti. Per ora, meglio avere le ruote (e le radici) per terra.