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09 febbraio 2009

Che cosa è?
L'Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è il tasso al quale i depositi interbancari a termine denominati in euro vengono offerti da una primaria banca all'altra. In altre parole, è il tasso in corrispondenza del quale le banche dell'Eurosistema si scambiano il denaro. Le diverse scadenze, da una settimana a 12 mesi, riflettono la lunghezza del prestito fra gli istituti di credito.

Chi lo rileva?
I tassi Euribor vengono rilevati quotidianamente dalla Federazione delle banche europee (Fbe) intervistando un panel composto al momento da 43 banche (39 europee, 4 internazionali). Ogni giorno, poco dopo le ore 11, viene diffuso il valore medio delle transazioni (fixing giornaliero) per ciascuna scadenza.

L'Euribor e i mutui
L'Euribor è il valore al quale di norma fino a questo momento sono state indicizzate le rate dei finanziamenti a tasso variabile. A questo parametro la banca aggiunge un ricarico (il cosiddetto spread), che rappresenta il guadagno vero e proprio per l'istituto che concede il mutuo.

I «diversi» Euribor
In Italia i mutui possono essere indicizzati all'Euribor a 1, 3 o 6 mesi. La scadenza più breve ha in genere valori inferiori (oggi l'Euribor a 1 mese quotava 1,69%, quello a 6 mesi 2,11%), tuttavia nel lungo periodo le differenze non sono particolarmente sensibili: nei 10 anni dell'euro lo scarto medio è nell'ordine dello 0,10-0,15%.
Attenzione anche al divisore: si parla infatti di base 360 o 365 a seconda che si prenda in considerazione il numero dei giorni dell'anno solare o dell'anno commerciale. La differenza fra i due tassi, in questo caso, è nell'ordine dello 0,05%.

L'Euribor e il tasso ufficiale Bce
Di norma il valore dell'Euribor riflette le attese del mercato sull'andamento del tasso ufficiale della Banca centrale europea (Bce). Dall'estate 2007 fino alla fine del 2008, tuttavia, i mercati interbancari hanno fortemente risentito della crisi finanziaria: il senso di sfiducia diffuso fra le stesse banche ha spinto gli istituti di credito a chiedere tassi più elevati per prestarsi il denaro a vicenda. La conseguenza è stata un aumento dello spread esistente fra il tasso Euribor e il tasso overnight (Eonia, il tasso sui prestiti a brevissimo termine, della durata massima di 24 ore, il cui valore è prossimo al saggio Bce), dai consueti pochi decimi di punto fino a quasi il 2% nelle turbolente settimane che hanno seguito il fallimento di Lehman Brothers. La politica particolarmente espansiva delle Banche centrali e il graduale allentamento delle tensioni sui mercati ha portato a una sensibile riduzione del differenziale fra Euribor e overnight che, al momento, resta nell'ordine dei pochi decimi. Conseguenza ultima di questo fenomeno è la riduzione dei valori dell'Euribor a un mese al di sotto del tasso di rifinanziamento Bce (al momento al 2%), circostanza non rara quando il mercato sconta future mosse al ribasso da parte della banca di Francoforte.

m.cellino@ilsole24ore.com

09 febbraio 2009
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