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Tempi, spese e spread ostacolano la portabilità del mutuo

di Maximilian Cellino

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27 aprile 2009


Trasferire il mutuo? A due anni dal Decreto Bersani sono migliaia le famiglie italiane che hanno approfittato della surroga per spostare a costo zero il finanziamento casa presso una nuova banca e migliorare così le condizioni del prestito. Non sempre però la tanto sbandierata «portabilità» si è rivelata operazione semplice e soprattutto esente da spese: proprio questa settimana l'Antitrust ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato per impugnare la sentenza con cui il Tar aveva annullato le multe comminate nell'agosto 2008 dall'Autorità guidata da Antonio Catricalà a 23 istituti di credito per «pratiche commerciali scorrette» riguardo all'applicazione del Dl Bersani.
Il duello fra banche e Antitrust (a fianco della quale si sono schierate le associazioni dei consumatori) è destinato quindi a proseguire nelle aule dei tribunali amministrativi. Gli istituti di credito si difendono sostenendo che la portabilità sia stata ostacolata da oggettive difficoltà di interpretazione della norma, ma che si tratta di un problema del passato, perché i successivi chiarimenti e decreti (sono stati addirittura sei i provvedimenti necessari a disciplinare la materia) hanno permesso di gestire al meglio i delicati passaggi. In effetti da giugno scorso, data di entrata in vigore della procedura automatica che favorisce il trasferimento del mutuo tra le banche, sono state secondo l'Abi circa 27.500 le operazioni di surroga portate a compimento.
L'accelerazione si è dunque vista, ma ciò non toglie che qualche granello di sabbia nel meccanismo sia ancora presente, e non sono infrequenti i messaggi che i lettori inviano a Mutui24 (all'indirizzo www.ilsole24ore.com/mutui) per segnalare difficoltà nel «trasloco» del mutuo. Le lamentele più ricorrenti riguardano l'eccessivo protrarsi nel tempo delle procedure (con il rischio che le condizioni di mercato possano nel frattempo evolversi a svantaggio del cliente), ma anche il persistere di spese a carico del mutuatario che rendono un miraggio il «costo zero». Resta poi spesso irrisolta la questione delle polizze collegate al mutuo (quella obbligatoria scoppio e incendio e le altre accessorie): le linee guida elaborate da Abi e Ania lo scorso autunno per favorire la portabilità delle assicurazioni in caso di estinzione anticipata e trasferimento del contratto di finanziamento sono a volte ignorate da banche e assicurazioni (che del resto non sono obbligate ad applicarle).
Difficoltà di applicazione a parte, nel 2009 ci sarà presumibilmente da mettere in conto un rallentamento del numero delle surroghe e delle sostituzioni. La sensibile riduzione dei tassi di interesse degli ultimi sei mesi (gli Euribor base di calcolo delle rate variabili sono scesi dal 5% di ottobre all'1% dei giorni scorsi) ha reso meno necessario il ricorso al «cambio mutuo» da parte delle famiglie. Ma a frenare la portabilità potrebbe contribuire anche il peggioramento delle condizioni del mercato dei finanziamenti: se è vero (vedi tabella a fianco) che i tassi complessivi sono scesi, tanto per i fissi che per i variabili, è anche vero che gli spread applicati dalle banche ai parametri di riferimento hanno registrato un forte incremento in risposta alla crisi economica e finanziaria.
Osservando le offerte presenti sul sito del broker MutuiOnline, si è passati dai ricarichi medi inferiori all'1% dello scorso agosto (prima del fallimento di Lehman Brothers) a valori ormai prossimi all'1,5% e allo sportello i rincari sono, se possibile, ancora più accentuati. Questo significa che, a meno di non voler proprio cambiare il tipo di tasso (passando per esempio da un fisso a un variabile o viceversa) o di cercare di limare qualche decimo al tasso fisso, ben pochi clienti saranno incentivati ad abbandonare il «vecchio» prodotto per uno che potrebbe rivelarsi molto meno competitivo.

27 aprile 2009
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