Il gruppo giapponese Toshiba ha annunciato di aver avviato trattative con la società TerraPower del miliardario americano Bill Gates per sviluppare un piccolo reattore nucleare di nuova generazione Twr, capace di funzionare per decine di anni senza necessità di ricarica di combustibile. «Toshiba ha avviato dei colloqui preliminari con TerraPower. Valutiamo la possibilità di lavorare assieme», ha dichiarato il portavoce di Toshiba, Keisuke Ohmori, confermando un'informazione del quotidiano Nikkei. «Ancora non è stato deciso nulla di concreto sullo sviluppo o sull'investimento», ha aggiunto.
Il Twr (Traveling wave reactor), di cui non è stato costruito ancora alcun esemplare, consuma uranio impoverito, contrariamente ai reattori classici ad acqua leggera (Lwr) che devono essere regolarmente ricaricati con uranio arricchito. Non ci sarebbe la rimozione del combustibiel esaurito, dunque le scorie. Secondo il Nikkei, Bill Gates avrebbe l'intenzione di investire parte della propria fortuna individuale per fare del TWR una realtà concreta e riuscire a commercializzarlo entro il 2020.
TerraPower, guidata dall'ex capo scienziato di Microsoft, Nathan Myhrvold, con sede a Bellevue, Wahington, ha detto che la nuova tecnologia potrebbe portare reattori nucleari più sicuri, economici e socialmente accettabili rispetto a quelli odierni.
A metà febbraio il presidente degli Stati Uniti ha annunciato lo stanziamento di 8 miliardi di dollari per la costruzione di due nuove centrali nucleari in Georgia, le prime da trent'anni a questa parte.
Gates e altri dirigenti di TerraPower, ha precisato il portavoce, lo scorso anno hanno visitato il laboratorio di ricerca nucleare di Toshiba vicino a Tokio. Le discussioni tra le parti, ha aggiunto, sono ancora nella fase di semplice scambio di informazioni «e nulla di concreto è stato ancora deciso per quanto riguarda lo sviluppo o gli investimenti». Gates, secondo l'articolo del Nikkei, intende investire personalmente una parte della sua fortuna per trasformare il Twr in realtà.
Toshiba, che ritiene di poter mettere a punto il progetto in circa dieci anni, e prevede che il fatturato delle proprie attività del nucleare aumenterà di mille miliardi di yen (8 miliardi di euro) entro il 2015, ovvero il doppio rispetto a quello attuale. Il gruppo giapponese nel 2006 ha acquistato il produttore di reattori nucleari statunitense Westinghouse.