Un caso per tutti è quello di www.bioexpress.it, un gruppo di produttori biologici trentini che inviano, ad abbonamento, cassette settimanali di frutta e verdura stagionali. E su www.campagnamica.it si può trovare una ricca scelta di produttori che vendono direttamente via rete. In pratica, in Italia, oltre 10mila fattorie vendono direttamente i propri prodotti alimentari. Le vendite di prodotti biologici (e biodinamici) hanno chiuso, secondo Bio-bank, in aumento del 17%, nonostante prezzi del 20% più alti. Questo vale anche per i prodotti confezionati da banco: secondo un'indagine condotta dall'Ismea con Ac Nielsen l'aumento degli acquisti di prodotti bio è stato del 5,4 per cento. Con tassi di crescita del 20% per l'ortofrutta fresca e trasformata, per i prodotti per l'infanzia (+16%) e per pane, pasta, riso e uova (+14%). Considerando che, secondo il Sinab (Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica), gli operatori biologici in Italia sono oltre 50mila, per circa un milione di ettari, si ha il quadro di un comparto dell'agricoltura nazionale ormai ben oltre la nicchia, ma che sta ottenendo anche riconoscimenti di rilievo internazionale, per esempio nei vini di alta qualità. Il biologico è anche un campo di ricerca. Basti pensare all'uso come fertilizzante del biochar (carbone vegetale ottenuto via pirolisi) con co-produzione di gas dalle biomasse di scarto prodotte in Italia. Si stima che l'uso agricolo di tutto il biochar producibile in Italia potrebbe da solo soddisfare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2prescritti dalla direttiva europea 20-20-20.