Se c'è una partita industriale e innovativa che l'Italia può giocare da protagonista, oggi, è quella della smart grid, ovvero della rete elettrica intelligente, in grado di equilibrare i flussi energetici, anche incostanti, provenienti da fonti rinnovabili distribuite sul territorio e di promuovere allo stesso tempo il risparmio energetico presso gli utenti finali.
«Partiamo da una base, unica al mondo, di 35 milioni di contatori elettrici intelligenti già installati nelle case italiane – spiega Livio Gallo, direttore della divisione reti di Enel Distribuzione – e da qui ci muoveremo lungo tre direttrici. In primo luogo gestire, nel modo più efficace possibile l'energia proveniente dalle rinnovabili immessa su tutti i livelli di tensione, alta, media e bassa. Secondo: coinvolgere l'utente e farlo diventare un soggetto attivo della rete. Qui la strategia si fonda sul nostro sistema di home automation, che stiamo sviluppando e che collega gli elettrodomestici al contatore elettronico e fornisce via internet lo stato dei consumi di casa, aprendo un canale bidirezionale tra noi e il cliente, via Telecom Italia. Terzo: diventare abilitatori di innovazione tecnologica, come nel caso dell'auto elettrica e delle colonnine di rifornimento in varie città d'Italia. E poi i dispositivi intelligenti da connettere alla rete per smistare in modo automatico l'energia, e non in un solo senso come ora, ma con caratteristiche bidirezionali e il più possibile automatizzati nel bilanciamento dei flussi».
Siamo ormai arrivati ai passi concreti, su tutti e tre i fronti. Due mesi fa Enel e Telecom Italia hanno annnunciato, insieme a Electrolux, il progetto per il sistema di home automation. I programmi per la distribuzione di colonnine di ricarica per city car elettriche sono in corso in diverse città italiane (Milano, Roma, Torino, Firenze, Pisa). E lo scorso dicembre l'Enel ha firmato una convenzione con il ministero dello Sviluppo economico per un programma triennale da 77 milioni incentrato sul l'istallazione di cabine elettriche di nuova generazione nella rete a media tensione, in alcune aree pilota del Sud. «In pratica laddove vi è già una crescente produzione da fonti rinnovabili, e in particolare da fotovoltaico, come per esempio in Puglia – spiega Gallo – e dove l'intervento sulle cabine a media tensione è ormai necessario».
Si tratta di punti di snodo cruciali. Ricevono l'energia prodotta dai campi fotovoltaici e la smistano sulla rete, ma in modo controllato: «Si basano su un contatore intelligente che calcola continuamente i dati di consumo e di produzione e li invia ai centri di controllo tramite fibra ottica incorporata dentro i nostri nuovi cavi elettrici – spiega il direttore reti di Enel Distribuzione –: i dati vanno ai centri di controllo che li elaborano e quindi li utilizzano per mettere a punto previsioni accurate sulla produzione rinnovabile di intere aree. In modo che il giorno dopo possiamo sapere come dimensionare la produzione senza inefficienze».
Il problema della smart grid è infatti quella di bilanciare fonti energetiche che per loro stessa natura sono incostanti. Per esempio la Spagna, con il suo 16% di eolico, ha problemi non di poco conto quando spirano forti venti e tutto l'eolico, di colpo, immette energia nella rete. Si tratta di "botte" energetiche improvvise da diversi megawatt, che vanno immediatamente compensate, per mantenere la tensione costante, con lo spegnimento rapido di altre centrali, per esempio a gas.
L'alternativa, per non mandare in sovratensione la rete (e quindi danneggiarne parti rilevanti, con conseguenti blackout) è stata a volte quella di disconnettere parti di eolico «con conseguenti inefficienze, anche di rilievo». E poi i costi, crescenti, per la gestione minuto per minuto di una rete elettrica un tempo monodirezionale e continua, ma oggi ben più dinamica e basata su previsioni, persino meteorologiche.
«Oggi stiamo lavorando con laboratori come l'Ersi e i nostri fornitori industriali a queste cabine di nuova generazione e ai software di controllo avanzati – aggiunge Gallo –. Il progetto di massima della cabina intelligente è pronto, e adesso possiamo permetterci di pensare alla fase esecutiva».
Il primo laboratorio sarà la Puglia, già dotata di una rete elettrica di base moderna e di produzione solare rilevante. Ma poi anche il progetto si estenderà anche alla Campania (Caserta e il napoletano), alla Calabria e alla Sicilia (area di Palermo-Trapani). «In questi casi ci sarà da mettere in piedi delle infratturazione in più della rete, ma nei tre anni il nuovo sistema a media tensione intelligente sarà in campo».
Il passo successivo? «Arrivare anche alla bassa tensione intelligente – spiega Gallo – ovvero alla piccola produzione da rinnovabili distribuite sui tetti delle case, con gli stessi metodi di controllo e di previsione che oggi stiamo sviluppando sulla media tensione». Mentre sul l'alta tensione il sistema di comunicazione e di controllo interno è già attivo da qualche anno, e si basa su segnali che viaggiano dentro le stesse onde elettriche (onde convogliate). «Ma qui il compito è solo in parte nostro», concludeil manager Enel. È Terna, infatti, la responsabile del l'infrastruttura nazionale primaria, che dovrà essere potenziata soprattutto in Sicilia e Calabria, dove la rete è ancora debole ma il potenziale da rinnovabili più elevato.
giuseppe.caravita@ilsole24ore.com