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Conferenza di Copenhagen

Energia: una maxi-rete europea per le rinnovabili

dal corrispondente Beda Romano

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6 gennaio 2010

FRANCOFORTE. Chiuso il recente vertice di Copenhagen, con risultati per molti versi deludenti sul fronte della lotta all'inquinamento, l'Europa continua a immaginare nuove soluzioni per potenziare l'energia verde. Qualche mese fa un gruppo di imprese tedesche si è lanciato nello studio di un mega impianto di energia solare nel Sahara. Ieri è emersa l'idea di creare una nuova rete elettrica tutta dedicata alle fonti energetiche rinnovabili.

Nove paesi del Nord Europa stanno lavorando a un progetto che dovrebbe potenziare il ruolo dell'energia eolica, solare e idroelettrica. Germania, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Belgio, Olanda, Irlanda, Lussemburgo e Norvegia hanno firmato un primo accordo di cooperazione con l'obiettivo di costruire «rapidamente», secondo il ministro tedesco dell'Economia Rainer Brüderle, una nuova rete di cavi ad alta tensione.

Secondo la Süddeutsche Zeitung, che per prima ieri mattina ha dato la notizia confermata successivamente dal governo federale, un incontro al vertice dovrebbe avvenire il 9 febbraio. Il progetto avrebbe un costo di circa 30 miliardi di euro su un periodo di 10 anni. L'obiettivo è di collegare i parchi eolici inglesi e tedeschi, le centrali idroelettriche norvegesi, belghe e danesi, gli impianti solari francesi e di altri paesi europei.

«L'attuale rete di energia elettrica non è abbastanza potente per accogliere la produzione derivante dai nuovi parchi eolici», ha spiegato alla Süddeutsche Zeitung Sven Teske, un esperto dell'associazione ambientalista Greenpeace. In questa ottica la creazione di una nuova rete elettrica diventa indispensabile tenuto conto anche del desiderio dell'Unione di produrre entro il 2020, grazie alle fonti rinnovabili, il 20% dell'elettricità.

Tutti i governi europei stanno potenziando per quanto possibile l'energia verde. La Germania sta cavalcando con inatteso successo gli impianti di energia solare, mentre in Danimarca, in Spagna e in Gran Bretagna non passa quasi giorno senza che spuntino parchi eolici soprattutto lungo le coste. Nel 2020 in Inghilterra, secondo il Carbon Trust, il 70% dell'elettricità prodotta da fonti rinnovabili dipenderà dalla forza del vento.

In Germania, il primo parco eolico off-shore è stato completato in novembre: dovrebbe garantire corrente elettrica a 50mila famiglie. Composto da 12 turbine, si trova a nord dell'isola di Borkum. L'ipotesi di una nuova rete transnazionale giunge dopo che alcune imprese tedesche hanno annunciato di voler studiare l'idea di una centrale solare nel Sahara con la quale produrre elettricità per l'Europa, un'operazione del valore di 400 miliardi di euro da qui al 2050.

6 gennaio 2010
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