Nuovi incentivi dal Governo per promuovere lo sviluppo della produzione di energia elettrica da biomasse in piccoli impianti gestiti prevalentemente da aziende agricole. Li prevede il disegno di legge per il «Rafforzamento della competitività del settore agroalimentare», approvato ieri dal Consiglio dei ministri su iniziativa del responsabile delle Politiche agricole, Luca Zaia. Il provvedimento innalza da 22 a 28 centesimi per chilowattora la tariffa onnicomprensiva (il cosiddetto «conto energia» introdotto dal decreto dello Sviluppo economico del 18 dicembre 2008) riservata agli impianti di potenza inferiore a un MW.
Oltre alle biomasse, il sistema di incentivi viene esteso agli oli vegetali puri di provenienza nazionale o comunitaria, sempre per incentivare l'uso energetico di derrate agricole. Esclusi invece gli altri biocombustibili liquidi (come biodiesel e bioetanolo) che già sono legati a specifiche norme di promozione. La tariffa onnicomprensiva di 28 centesimi è cumulabile con altri contributi pubblici, purché in totale non si superi il 40% del costo dell'investimento.
Un altro punto qualificante del disegno di legge è l'introduzione di nuove etichette per i prodotti agroalimentari, con l'indicazione obbligatoria dell'origine della materia prima. Una partita che da tempo impegna i ministri agricoli di turno in difficili confronti con l'industria di trasformazione e con i principi di libera circolazione del mercato Ue. La sua formulazione questa volta è più flessibile e l'obbligo andrà declinato caso per caso con successivi decreti del ministero. In generale, per i prodotti alimentari non trasformati è prevista l'indicazione obbligatoria del Paese di origine ed eventualmente della zona di produzione. Per i prodotti alimentari trasformati, l'indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale, o in alternativa il luogo di origine o provenienza della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti. «Il disegno di legge – commenta il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia – sancisce un patto forte fra produttori, trasformatori e consumatori che saranno chiamati a stabilire per quali prodotti dovrà essere obbligatorio, e in che termini, indicare l'origine in etichetta».
Venerdì 21 febbraio il Consiglio dei ministri ha dato anche il via libera a un altro disegno di legge, proposto da Zaia e dal ministro degli Affari esteri, Franco Frattini. Si tratta del disegno di legge che ratifica l'Accordo internazionale sui legni tropicali. Il provvedimento autorizza la partecipazione dell'Italia alle iniziative avviate dall'Organizzazione intergovernativa sui legni tropicali (Itto) a favore del rimboschimento e di una gestione sostenibile delle foreste anche ai fini del loro sfruttamento commerciale.