La data cruciale potrebbe essere il prossimo 25 febbraio, ma il condizionale è obbligatorio. Sulla strada che separa il nostro Paese dal prossimo "conto energia", il meccanismo di incentivazione dell'energia elettrica prodotta con i raggi del sole che ci ha permesso di diventare uno di Paesi con la maggiore potenza installata al mondo, c'è ancora una certa nebbia. Le elezioni regionali non facilitano le cose e potrebbero fare slittare il nuovo decreto a maggio.
Il provvedimento che supererà il decreto ministeriale del 19 febbraio 2007 (ovvero l'attuale sistema di incentivi, considerato il più generoso al mondo) sarà messo a punto dal ministero dello Sviluppo economico insieme al ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del mare d'intesa con la conferenza unificata. Il parere di quest'ultima (stato, regioni, enti locali) è però vincolante. Ecco perchè le elezioni rappresentano uno snodo fondamentale: molte amministrazioni potrebbero preferire non affrontare scelte "pericolose" a livello politico, facendo slittare il tutto a dopo il voto. Un po' come sta avvenendo per il nucleare.
L'ultima bozza che sta passando tra i diversi tavoli tecnici è quella del primo febbraio, già illustrata dal Sole 24 Ore. Le associazioni, Aper, Assosolare e Gifi in testa, hanno rilevato le loro critiche e osservazioni in alcuni consultazioni informali. Snodo centrale quello delle tariffe: in generale è previsto un taglio superiore al 20% da fine anno, uno ulteriore del 6% per il 2012 e così via, a calare per gli anni successivi, come indicato nella tabella della bozza.

Al momento l'ultimo testo è fermo sul tavolo del ministero dell'Ambiente. Manca la firma. Sembra che rispetto alla bozza di inizio febbraio ci siano alcune modifiche, come richiesto dalle associazioni. In particolare sembra che venga reintrodotto il bonus del 10% per la sostituzione di amianto ed eternit e concesso qualcosa in più al fotovoltaico a concentrazione, che per la prima entra nel conto energia. Le tariffe, nel resto dei casi, dovrebbero rimanere quelle della bozza. Ma se sui contenuti non sono attese grosse novità, il grande rebus potrebbe essere quello delle tempistiche. Se entro i primi giorni di settimana prossima non arriverà il via libera del ministero dell'Ambiente i tempi potrebbero allungarsi. C'è poi la conferenza unificata del 25 febbraio. Le regioni stanno valutando i contenuti delle bozza, ma le elezioni potrebbero fare slittare il decreto - sempre più atteso dall'industria - alla primavera inoltrata.
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