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Mario Baldassarri (Pdl): «G-8 da allargare a Cina e India»

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28 ottobre 2008

«La grave crisi finanziaria internazionale è in realtà solo la punta dell'iceberg. Dietro ci sono squilibri dell'economia mondiale, che sono molto più profondi e radicali e che oggi richiedono un riassetto complessivo di governance». Il presidente della Commissione finanze del Senato, Mario Baldassarri, motiva così la sua scelta di presentare, a nome del Pdl, una mozione che impegna il Governo ad agire in sede internazionale per promuovere una nuova Bretton Woods.

A quali squilibri si riferisce?
Da una parte abbiamo gli Stati Uniti, che consumano più di quel che producono e hanno un deficit estero pari al 7% del Pil da dieci anni. Dall'altra c'è la Cina, che invece consuma meno di quel che produce, ha un enorme risparmio e fino ad ora con queste enormi disponibilità comprava il debito americano. Poi, i cinesi si sono accorti che non bastava più comprare titoli di stato americani e hanno cominciato a comprare pezzi di economia reale. E adesso hanno in mano un fondo sovrano con il quale possono comprare in giro per il mondo banche e imprese. E, per effetto della crisi finanziaria, possono ottenerli a prezzi stracciati.

Quindi, dietro alla crisi finanziaria internazionale ci sono i global imbalances, come dicevano i vecchi documenti del Fmi...
Certo, ci sono gli squilibri globali dell'economia reale. La finanza e la sua crescita smisurata è solo la conseguenza. La Cina, ad esempio, è entrata nel Wto ma non è entrata nel sistema dei cambi e abbiamo avuto un renminbi cinese che si è agganciato al dollaro per decisione politica e si è preso il 50 per cento di svalutazione verso l'euro. L'Europa ha in tal modo regalato il 50 per cento di dazi negativi alla Cina, attraverso il super euro. Ma c'è un altro motivo che depone a favore di un rapido cambiamento dell'ordine economico definito a Bretton Woods.

Quale?
Il G8 di cui noi parliamo ora fra tre o 5 anni, in base ai pesi economici, dovrebbe essere ristrutturato. Fra cinque anni avremo infatti la Cina come primo paese per valore assoluto del Pil seguita da Stati Uniti Giappone Russia, India Brasile Corea . E, a seguire, uno dei quattro principali paesi europei. Non si può continuare a dire: decidiamo in seno al G8 e poi invitiamo Cina e India, cioè due paesi che pesano per un terzo dell'economia mondiale. Serve un governo mondiale adeguato e condiviso.

Dovrebbero cambiare anche le istituzioni, oltre che la governance internazionale?
Non serve moltiplicare i centri di decisione istituzionali. Il problema di fondo è che nel G8 non sono rappresentate tutte le economie più forti. Inoltre, ritengo che l'Europa dovrebbe essere presente fra i grandi come Europa unita. Bisognerebbe cioè cogliere l'occasione per un salto di qualità verso una sovranità politica piena. In sostanza, abbiamo la moneta unica ma è più che mai necessario costruire anche gli Stati Uniti d'Europa.
(R.Boc.)

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