FINANZA &MERCATI

 
 
 
Crisi del credito: Borse, Governi e Banche centrali
 
HOME DEL DOSSIER
Cronaca / Europa e Mondo
Le mosse dei Governi
Politiche monetarie
Borse / Analisi
Petrolio e valute
Banche e depositi

Interviste

Analisi e commenti

Enrico Letta (Pd): «Serve un regolatore globale»

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
28 ottobre 2008


«Il bisogno di arrivare a una nuova architettura economica internazionale c'era anche prima dell'attuale crisi e gli scontri fra le due sponde dell'Atlantico erano stati già piuttosto forti». Secondo Enrico Letta , segretario generale dell'Arel e responsabile welfare nel Governo ombra del Pd, l'Italia non deve perdere l'occasione della presidenza di turno del G8 per giocare le sue carte a favore di una nuova Bretton Woods.

C'è qualcosa che non va nelle istituzioni disegnate nel New Hampshire sessantaquattro anni fa?
Direi proprio di sì. La crisi, in fondo, si è verificata proprio perchè quell' assetto istituzionale non funzionava. Se ci fosse stata un'architettura diversa, in grado di intervenire e di entrare su alcune dinamiche in modo preventivo, con più capacità di controllo e più deterrenza, probabilmente questa crescita smisurata dell'indebitamento a livelli insostenibili, non si sarebbe verificata. Non è un caso che, tutto sommato, la vicenda europea sia una vicenda diversa da quella americana. In Europa la crisi è arrivata solo come conseguenza; inoltre, nel continente europeo la presenza di istituzioni e di regole in più hanno reso meno virulento il fenomeno. Va detto anche che Bretton woods non è più ciò che era stata nelle idee dei politici e degli economisti di allora.

Perché?
Il Fondo monetario negli anni ha rafforzato solo una delle sue funzioni, quella del rapporto con le economie emergenti. Si è invece ridotto quasi ad un centro studi sulla macroeconomia internazionale, piuttosto che sviluppare i suoi compiti di prevenzione degli squilibri e di capacità di sorvegliare. Se a questo si aggiunge il fatto che il Wto vive da anni una crisi profonda, abbiamo l'impressione complessiva che la "fatica" degli organismi economici globali sia forte. Anche alle Nazioni unite non è mai stato consentito di sviluppare un ruolo sul versante economico, nonostante qualche presupposto esistesse.

Da dove nasce questa allergia allo sviluppo di funzioni di regolazione globali?
Nasce dal fatto che il capitalismo di stampo anglosassone ha richiesto come contropartita l'assenza di strutture di governo globale, perchè questo era funzionale a un modello di sviluppo capitalistico molto centrato sulla completa libertà di azione, privo di regole in grado di evitare esiti distruttivi. Che poi puntualmente si sono verificati. Ma esistono anche responsabilità dell'Europa.

Quali?
Si sarebbe potuta varare una vigilanza a raggio europeo . Ed è stata sempre la Gran Bretagna a bloccare tutto, in nome della sovranità nazionale. Ma bisogna ricordare che quando poi si verificano fenomeni di contagio, come quelli indotti dalla crisi dei mutui subprime, allora sì che si verifica davvero una lesione della sovranità nazionale.
(R.Boc.)

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-