Pronte le prime misure anti-crisi per l'economia reale, che potrebbero entrare come adeguamento della Finanziaria. In serata una nota del Tesoro ha definito «inventate tutte le ipotesi circolate su presunti provvedimenti che saranno presi nel prossimo Consiglio dei ministri. L'unica ipotesi fondata – dice il Tesoro – è quella della invarianza della Finanziaria».
Dopo il vertice interministeriale che si è svolto ieri mattina al Tesoro, del resto, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi aveva spiegato: «Lavoriamo all'interno del bilancio che c'è perché la manovra è già stata realizzata. All'interno della manovra stiamo cercando di sostenere la crescita e garantire liquidità alle imprese per evitare una fase recessiva». Il vertice è stato preceduto da un incontro a tre Berlusconi-Tremonti-Scajola; poi la riunione tra ministri cui hanno partecipato anche Sacconi, Brunetta, Matteoli e Calderoli.
Oggi, al termine di un incontro tra Berlusconi con Confindustria, Confcommercio e Confagricoltura, potrebbero emergere nuovi dettagli ma al momento una delle misure di cui si sarebbe parlato è una sorta di "Tremonti ter" con la detassazione, parziale o totale, degli utili reinvestiti in beni strumentali o comunque in interventi strettamente finalizzati all'innovazione. Una misura citata nei giorni scorsi come prioritaria dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ieri insieme al direttore generale Maurizio Beretta ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario Gianni Letta facendo il punto sugli interventi a medio termine necessari per rimettere in moto l'economia.
Per gli aiuti al sistema delle imprese si procederà comunque con un doppio "registro". Da un lato misure che vanno soprattutto incontro alle richieste delle grandi imprese o comunque delle aziende a maggiore vocazione innovativa, dall'altro gli interventi che dovrebbero assicurare continuità di credito alle piccole e medie imprese che operano in settori più tradizionali o più "maturi". La detassazione degli utili reinvestiti è uno dei capitoli del pacchetto-innovazione. La proroga della tradizionale rottamazione per auto ed elettrodomestici, considerata una misura probabile nei primi giorni in cui si studiava il pacchetto-imprese, ha perso quota a favore di un meccanismo che incentivi in modo più trasversale tra settori l'acquisto di prodotti ad alta efficienza energetica e capaci di contenere l'impatto ambientale. Un'estensione dei bonus già in vigore per una serie di interventi di riqualificazione degli edifici.
Confermato poi il piano per allargare "Industria 2015", il programma di incentivi per progetti di innovazione industriale inaugurato dal precedente ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani. Si attingerà alle risorse Fas (possibilità già prevista nella versione originaria del programma) per estendere la platea dei settori: in tutto ci sarà a disposizione una dote da 1,5 miliardi. Oltre a Mobilità sostenibile, Efficienza energetica, Tecnologie per il made in Italy, Nuove tecnologie per la vita e Beni culturali, entreranno anche Tecnologie ambientali, Ict-tlc, Aerospazio e forse Turismo.
Sul fronte Pmi, invece, nelle ultime ore si è iniziato a lavorare anche per un innalzamento della dote da 600 milioni del Fondo di garanzia. Ipotesi vista con favore sia da Scajola sia da Berlusconi, sebbene si concretizzerà solo in alternativa all'aumento delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga. Il Fondo di garanzia per le Pmi, confluito nel Fondo finanza d'impresa gestito dal ministero dello Sviluppo, è uno strumento al quale negli ultimi anni hanno fatto ampiamente ricorso i Confidi (consorzi garanzia fidi) come leva moltiplicatrice.
