Il presidente americano Barack Obama , in conferenza al G-20 di Londra, ha affermato che il mondo è alle prese con la «più grave crisi economica dalla seconda guerra mondiale» e che i leader dei Paesi del G-20 «devono agire con un senso di urgenza». Secondo il Presidente bisogna «respingere il protezionismo e rafforzare la cooperazione tra Paesi».
Gli Stati Uniti sono impegnati «a fare tutto ciò che è necessario per stimolare la crescita», ha
il presidente, che ha ricordato come il modello economico degli Stati Uniti abbia «grande vitalità», anche se - ha ammesso - «i sistemi di regolamentazione si sono mostrati inadeguati». E ha precisato: «Si è voluto esagerare con le differenze che esisterebbero fra i paesi del G-20 in tema di stimoli fiscali e di regolamentazione finanziaria. La verità è che arriviamo a questo meeting con una straordinaria convergenza di obiettivi e di volontà nel trovare le risposte giuste per uscire da questa crisi». Obama ha quindi avvertito i leader del G-20 che non possono permettersi di adottare "mezze-misure" e devono «concentrarsi sui punti in comune, piuttosto che sulle divergenze».
Il Presidente Usa ha poi invitato i leader mondiali a sostenere la crescita, a collaborare per un nuovo sistema di regole e a sostenere le economie emergenti.
Il 2009 sarà un anno "difficile", soprattutto se si guarda al volto umano della crisi economica e
finanziaria mondiale, ma le persone non dovrebbero «sacrificare il futuro per paura del presente», ha dichiarato Obama, affermando che i governi «devono garantire aiuti immediati alle persone che perdono il lavoro, le loro case, i loro risparmi e le loro pensioni».
Obama ha quindi invitato la gente preoccupata per la crisi a «non sacrificare il futuro per paura del presente». Il Presidente ha detto che il miglior consiglio che si sente di poter dare è che «nonostante le attuali difficoltà, ce la faremo, perchè ogni crisi finisce». La gente dovrebbe progettare "con giudizio" il futuro, a prescindere dalle difficoltà del presente. Perchè «la
paura non è il miglior modo per andare avanti»-
Intanto, il primo ministro britannico Gordon Brown, in conferenza stampa insieme al Presidente americano, ha affermato che Stati uniti e Regno Unito «sono d'accordo sul significato del G-20»:
«Il mondo deve unirsi per agire di fronte a una crisi finanziaria senza precedenti», ha sottolineato Brown, elencando una serie di test cui sarà necessario fare fronte: «Il primo test è un sistema di controllo delle banche»; sarà poi necessario «prendere le misure necessarie per far ripartire la crescita»; «il terzo test sarà quello di «sostenere la cooperazione economica internazionale e la crescita dei paesi in via di sviluppo, respingendo il protezionismo». «Il nostro obbligo - ha insistito Brown - è anche quello di aiutare i paesi più vulnerabili a reagire a questa crisi».
Obama e Brown hanno poi risposto al presidente francese Sarkozy che ha minacciato di lasciare il vertice di Londra se non ci sarà un accordo forte sulla riforma della regolamentazione a partire dai paradisi fiscali. «Sono fiducioso che il presidente Sarkozy non lascerà il vertice» ha aggiunto Gordon Brown. Il premier e Obama si sono detti fiduciosi sulla capacità del G-20 di raggiungere un'intesa per un nuovo sistema di supervisione e per far ripartire la crescita.
