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G-20, dure proteste a Londra:
un morto tra i manifestanti

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1 aprile 2009
VIDEO SKY TG24
Le proteste a Londra
GALLERIA FOTOGRAFICA
G-20: gli scontri di Londra
MAPPA
L'area degli scontri

08.10 - È morto uno dei manifestanti contro il G20 a Londra. Lo ha reso noto la polizia, che però non ha ancora fornito dettagli sull'accaduto. L'uomo sarebbe morto per collasso cardiaco.

16. 58 - La polizia ha fatto irruzione nella filiale della Royal Bank of Scotland che era stata presa di mira dai manifestanti anti-G20 che hanno invaso la City di Londra, alcuni dei quali erano penetrati nella banca. I dimostranti
hanno iniziato a tirare mobili e suppellettili dalle finestre dell'ufficio. La strada, Threadneedle street, è stata isolata, insieme a quelle adiacente. Secondo Scotland Yard, finora 23 persone sono state arrestate.

16.55 - Circa 30 mila persone si stanno spostando davanti all'edificio della Bank of England. Molta la confusione e numerosi i manifestanti con cartelli di protesta, secondo quanto riferisce un testimone sul posto contattato da Sky Tg24.

15.50
- È confusione di fronte alla Banca d'Inghilterra dove si stanno scontrando due flussi di manifestanti e si registrano i primi feriti: circa 500 persone stanno infatti cercando di raggiungere la destinazione finale dei 4 cortei partiti questa mattina da altrettante stazioni
ferroviarie di Londra.

I poliziotti di Scotland Yard hanno circondato l'area di fronte la banca, bloccando circa 2.000 manifestanti che ora non si possono muovere dalla piazza. Fonti di polizia hanno spiegato che si tratta di una strategia di contenimento già
sperimentata in altre manifestazioni, ma molti dei manifestanti si lamentano. Si registrano, intanto, alcuni feriti tra i dimostranti più esagitati che vogliono attraversare il cordone steso dai poliziotti.

15. 28 - Dure proteste in strada a Londra in avvio del G-20. I no-global sono fronteggiati dalle forze di polizia in assetto antisommossa. Nella City sono andate in frantumi diverse vetrate. Una filiale della Royal Bank of Scotland, la banca salvata dalla bancarotta grazie all'intervento del Governo britannico, è stata presa d'assalto da alcuni manifestanti nel centro di Londra. Parte delle vetrate dell'edificio, che si trova a Threadneedle Street (vicino anche alla sede della Bank of England) sono state infrante e almeno quattro persone si sono introdotte nella filiale della Rbs. Sono poi subito comparse scritte eloquenti sotto il logo della banca: "ladri". L'edificio, pur essendo sul percorso della manifestazione, non era stato "barricato" con tavole di legno protettive così come invece è accaduto per molti altri palazzi considerati obiettivi sensibili.

Scotland Yard ha finora arrestato 11 persone tra i manifestanti: gli arresti sono scattati dopo che gli agenti hanno fermato un veicolo blindato parcheggiato in Bishopsgate, una via che si estende presso la stazione ferroviaria di Liverpool Street. Pare che il veicolo sia stato fermato dopo aver infranto le regole di viabilità stradale. Gli agenti avrebbero poi scoperto al suo interno false divise della polizia.

Chi sono e cosa chiedono i manifestanti
Sono movimenti alteromondisti, anti-capitalisti, ecologisti, pacifisti e organizzazioni umanitarie a guidare le proteste in corso oggi a Londra in occasione del summit del G20 di domani.

Allo slogan "Put people first" (Mettete la gente al primo posto), si associano le Ong ActionAid, e Save the Children, l'organizzazione sindacale Tuc, i gruppi ambientalisti Stop Climate Chaos Coalition, Plan e Wwf e l'organizzazione cristiana Salvation Army. Questi gruppi chiedono: una governance democratica dell'economia internazionale, lavoro e servizi pubblici per tutti, la fine della povertà globale e dell'ineguaglianza e una economia compatibile con l'ambiente.

Allo slogan "Yes we can", aderiscono invece prevalentemente gruppi pacifisti come Cnd, Stop the War Coalition, British Muslim Initiative. Chiedono che i leader del G20 diano la priorità alla pace nel mondo, condizione necessaria per la ripresa economica dell'intero pianeta.

Fra le fila dei manifestanti è presente anche Climate Camp, un gruppo militante che si batte prevalentemente per sostenere il trattato di Kyoto contro le emissioni di gas responsabili dei cambiamenti climatici del pianeta.

Infine un altro gruppo in prima fila a Londra è G20 Meltdown: a vocazione essenzialmente anti-capitalista chiede: l'estromissione dei banchieri dal potere e dei politici corrotti, garanzie occupazionali e protezione ambientale.

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1 aprile 2009
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