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A Canary Wharf, le sale executive
come i muri di Gaza

dal corrispondente Leonardo Maisano

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11 settembre 2009

Londra – «Le pareti del trentunesimo piano, quello executive, sembravano i muri di Gaza, segnati, bucati». Avevano portato via i quadri la collezione di gran valore che adornava i locali dedicati alla clientela top.

Vittorio Pignatti Morano un anno fa era responsabile del private equity europeo e Vice chairman Lehman Brothers e ricorda l'alba di quel lunedì quando lo strepitoso palazzo al numero 25 di Bank street, a Canary Wharf, si svuotava di banchieri e si riempiva degli uomini di PriceWaterhouse chiamati a gestire l'amministrazione di un colosso in via di fulminante estinzione.

I quadri andavano in America – e in quelle ore anche pacchi di miliardi motivo della disputa lungo l'asse New York-Londra – ma non solo i quadri. «Il sistema intero della banca entrò in blocco – ricorda Pignatti – in quei giorni il palazzo fu svuotato di tutto, dal bar alla palestra». Le società che avevano la licenza per operare temevano di non essere più pagate e smobilitavano come i banchieri immortalati con gli scatoloni sull'uscio del grattacielo. Fu l'epilogo in un week end epico per il top management della banca al di qua e al di là dell'Atlantico.

«Mai – continua – pensammo alla bancarotta». Le preoccupazioni in quelle ore erano diverse. E, per Pignatti, quando la sorte di Lehman fu segnata, era garantire il futuro della società di gestione. Ovvero cercare un compratore. È maturata così l'idea del management buy out che s'è poi realizzato con il lancio del fondo di private equity Trilantic che è subentrato nella quota impegnata da Lehman. L'investitore è Reinet dell'imprenditore sudafricano Johan Rupert (Richemont), mentre la società di gestione è al 51 % di Pignatti e di un gruppo di colleghi ex Lehman uniti in partnership.

Così un pezzetto di Lehman merchant bank è rinato, ma per riemergere è stata una dura battaglia con le rigidità burocratiche delle procedure di amministrazione. «Abbiamo concluso tutto – aggiunge Pignatti – e con Trilantic siamo ormai da qualche tempo in piena attività. In che quadro? Molto diverso da prima. La svolta è stata a fine maggio. Da allora il mercato si è sbloccato. Siamo fuori dall'incubo».

11 settembre 2009
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