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Per lo scudo fiscale aumentano le garanzie

di Marco Bellinazzo e Antonio Criscione

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Nessuna regolarizzazione con la Svizzera, ma obbligo di rimpatrio per le attività detenute nella Confederazione, per effetto della white list "ristretta" che include solo 36 paesi. Scudo aperto anche sulle società di capitali se aderisce il socio che dell'ente è dominus (titolare del pacchetto di maggioranza o amministratore), come conseguenza dell'inutilizzabilità a sfavore del contribuente della sanatoria (esclusi i procedimenti in corso). Sanabilità anche per le Cfc con copertura per la persona fisica che ne detiene il controllo. Aperture per trust e soggetti interposti.

La circolare n. 43/E del 2009 dell'agenzia delle Entrate, ufficializzata il 10 ottobre, conferma dunque molte indiscrezioni della vigilia e rende più chiaro – almeno nei contorni più rilevanti – l'ambito di applicazione dello scudo fiscale varato prima dell'estate con il decreto legge 78 e modificato tra le polemiche in Parlamento con il ricorso alla cosiddetta "ghigliottina" per tagliare i tempi della discussione e arrivare rapidamente alla conversione in legge del provvedimento.

L'ultima tornata parlamentare oltretutto ha visto alcune importanti modifiche che hanno "accorciato" i termini per la sanatoria, visto che l'operazione (a meno di proroghe, magari con la prossima Finanziaria) scadrà il 15 dicembre invece del 15 aprile 2010 come originariamente previsto. Sono state, però, allargate le coperture penali, con lo strascico di contestazioni che ciò ha provocato.

Quella dello scudo fiscale è un'operazione che, a parte la "simbolica" stima iniziale contenuta nella relazione tecnica del Dl 78, potrebbe portare all'Erario tra i 3 e i 5 miliardi di euro. Anche se in un recente convegno è stato indicato in 278 miliardi il valore complessivo dei patrimoni che potrebbero essere rimpatriati o regolarizzati. Se rientrassero tutti, lo Stato incasserebbe circa 14 miliardi (data la sanzione del 5%).
Anche secondo i gestori dei fondi patrimoniali internazionali – che registrano un incremento delle operazioni con la definizione del quadro normativo – la massa di liquidità che rientrerà nei confini italiani nei prossimi mesi sarà di gran lunga superiore agli 80 miliardi di euro che furono rimpatriati con i due precedenti scudi.

Una "dote" su cui, del resto, diversi ministeri hanno già avanzato la propria candidatura (dall'Istruzione allo Sviluppo economico). Sul flusso di beni che emergeranno nei prossimi tre mesi vigilerà la Banca d'Italia alla quale gli intermediari – tra i quali sono state inserite anche le Poste – dovranno comunicare le sanatorie effettuate e il loro ammontare (il provvedimento firmato dal Governatore, Mario Draghi, è stato pubblicato ieri in «Gazzetta»).

Tra le novità della circolare (si veda anche la scheda) per gli stessi intermediari c'è il venir meno dell'obbligo di trasmettere all'amministrazione i conti secretati e, al contrario, la persistenza dei doveri di segnalazione anti-riciclaggio per gli illeciti non coperti da scudo. C'è poi una formulazione un po' più vaga sulla protezione del redditometro, che permetterà forse di coprire più situazioni nella prassi corrente, evitando una presa di posizione più netta, come sarebbe potuto accadere con una più esplicita copertura anche per il passato. In caso di accertamenti viene confermato il termine breve per l'esibizione della dichiarazione riservata, visto che viene precisato che è necessario rendere nota all'amministrazione la dichiarazione o al momento dell'accesso o entro 30 giorni dalla notifica di un accertamento o di un atto di contestazione.
Ferma restando la scadenza del 15 dicembre, le Entrate, inoltre, concederanno più tempo a chi si troverà nelle condizioni di dover "smontare" strutture finanziarie complesse.

La circolare si ripercuoterà anche su Unico 2010 e sul quadro RW, visto che nel documento delle Entrate si stabilisce che a partire dalle prossime dichiarazioni dei redditi occorrerà sempre indicare gli immobili esteri (ma lo stesso vale per opere d'arte e yacht) anche se non hanno prodotto redditi.

La circolare, oltretutto, conferma un atteggiamento flessibile sui beni oggetto di emersione. Si potrà fare riferimento, a scelta del "pentito fiscale", al costo emergente dal contratto di acquisto o da una perizia di stima. Lo scudo di cui potranno avvalersi anche gli eredi, infine, consente di regolarizzare anche immobili localizzati in Italia ma detenuti attraverso un soggetto residente all'estero.

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