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FINANZA

Anche undici anni per recuperare ribassi del 53%

di Marco lo Conte

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20 settembre 2008

Sabato, 22 settembre del 2018. Ai tavolini di un caffè due risparmiatori leggono l'ultima edizione di «Plus24» che ricorda il decennale del grande crack: quello che colpì e affondò le investment bank Usa e ferì chi aveva in portafoglio i loro prodotti. Oggi possiamo immaginare che i nostri due lettori potranno, con buona probabilità, pensare alla crisi subprime come ad un evento del loro passato. Questo calcolando il tempo necessario con cui i mercati recuperano i ribassi dai massimi precedenti. Calcolando, almeno, i dati della recente storia finanziaria. Perchè la storia si ripete. E in ogni caso riesce a stupire e a colpire l'investitore sul lato meno coperto: nel 2007 era toccato al credito, sette anni prima alle azioni.
Certo, non è facile, ma per provare a intuire l'attuale fase, è necessario guardare con un po' di prospettiva la crisi che ha fatto perdere (finora) all'S&P500 il 26% del suo valore e al Mibtel il 42%, dai rispettivi massimi dello scorso anno.

La giostra dei numeri
La premessa è d'obbligo: non c'è nessuna certezza che il futuro ricalchi il passato. E basta cambiare l'orizzonte temporale di riferimento per ottenere risultati diversi. Così, abbiamo preso in considerazione i valori massimi toccati dagli indici Comit e Dow Jones in occasione delle crisi più importanti della storia finanziaria, eccetto quella del '29. Evidente, qui a fianco, come fu la prima a mettere in ginocchio per più tempo i mercati finanziari: con l'indice italiano che dopo due tentativi frustrati impiegò oltre undici anni a recuperare il -53,32% toccato nel momento più nero. Mentre per l'indice di Wall Street il picco del 25/08/1987, prima del famoso crollo del 19 ottobre, impiegò "solo" due anni e dieci giorni per ritrovare i 2722,42 punti, ossia il massimo precedente. Ma per toccare quota 4mila si attese il marzo del '95.

Hi-tech, low Nasdaq
Più veloce la ripresa dalla bolla tecnologica del 2000, ma anche più intensa la flessione: il Nasdaq, l'indice più colpito, perse il 75% dal massimo mai più toccato di 4.696 punti. Una dinamica che secondo alcuni ricercatori ricalca l'andamento del Dow Jones post-'29. D'altronde, la tentazione di predire il futuro attraverso l'analisi del passato è forte.

A quando la luce
Gli analisti di Barclays Capital calcolano che, considerata la media di durata e profondità dei cali della storia passata, lo S&P500 ha oggi margini di discesa ancora del 14,8% e per 332 giorni: la luce in fondo al tunnel sarebbe prevista per il 25 agosto prossimo. Se invece si considerano i dati mediani, che escludono i casi estremi, si può sperare di rivedere i livelli 2007 a fine aprile 2009, dopo un altro -10,1%. E mentre chi si affida a calcoli al limite dell'esoterismo, dalle curve di Elliot e i numeri di Fibonacci, altri ricordano ciò che diceva Charles Dow: pur suddivisi in sottoperiodi, le fasi di rialzo e di ribasso dei mercati tendono ad alternarsi ogni cinque anni.

marco.loconte@ilsole24ore.com

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