«Speriamo che a New York venga decisa la stessa procedura usata per l'Argentina. In quel caso tutti i creditori furono ammessi d'ufficio sulla base delle certificazioni dei clearing system (stanze di compensazione, ndr)». È l'auspicio di Massimiliano Danusso, senior partner dello studio legale Allen & Overy
che affianca l'Abi, l'associazione delle banche italiane, nella vicenda giudiziaria Lehman Brothers in Usa, Olanda ed altri Paesi.
Com'è andata nell'udienza del 29 gennaio scorso a New York?
È stato un incontro informativo tra liquidatori e creditori.
Stabilito già il piano di rimborso?
Assolutamente no. Sono state effettuate delle stime sull'attivo e sul passivo (85,79 miliardi di dollari l'attivo della Lehman Brothers Holding, vedi articolo sul «Sole24Ore» del 30 gennaio 2009, ndr).
Si è parlato anche di un possibile rimborso in azioni?
Sì, ma sono soltanto ipotesi.
Come giudica da tecnico quest'ultima ipotesi?
Sicuramente la formula del pagamento in azioni ha il vantaggio di rimborsi nominalmente più alti. Anche perché, a quanto si sa dal mercato, la situazione cash di Lehman non è molto confortante.
C'è già una data per il prossimo incontro. Luglio, no?
Sì, è prevista una nuova assemblea di creditori in luglio. Ma c'è un altro fatto importante da sottolineare.
Prego.
Ancora non sono state stabilite delle date precise entro cui i possessori di bond Lehman debbano insinuarsi nel passivo della banca d'affari fallita. E poi non è stata decisa ancora una procedura da seguire a New York.
Che significa? Non c'è una procedura standard?
No. Le faccio l'esempio dei bond argentini. In quel caso, venne deciso di ammettere d'ufficio tutti i bondholder certificati dalle clearing system.
Stavolta potrebbe andare diversamente. Quindi ciascun creditore dovrebbe insinuarsi in modo autonomo nel passivo. Ovviamente noi preferiamo la procedura utilizzata per l'Argentina.
Qual è il ruolo Abi in questa storia?
Un ruolo informativo e di coordinamento. Noi affianchiamo l'Abi in quest'azione. Poi ciascuna banca dovrà muoversi da sola.
Rappresentate già delle banche italiane per tale vicenda?
Sì, alcune grandi banche italiane.
E fondazioni bancarie?
Che io sappia no.
A quanto si sa, in Olanda c'era più «sostanza» da aggredire..
Non mi risulta. La società Lehman di diritto olandese emetteva bond ma poi tutto veniva girato negli States. E comunque anche in Olanda non sono ancora state decise date per l'insinuazione nel passivo.
V.D'A.