Oggi molti ritengono che i 40 dollari rappresentino una soglia minima per i prezzi del barile, ormai vicini ai costi di produzione, e che la conseguente risalita sia presto o tardi inevitabile. Anche se l'Agenzia internazionale per l'Energia segnala un calo della domanda globale di petrolio pari allo 0,2% nel 2008: la prima flessione mai registrata dal 1983 a questa parte.
Elaborare una strategia di investimento che metta in conto un eventuale rialzo del petrolio, per differenziare il portafoglio puntando su questa commodity, è relativamente semplice grazie agli Exchange traded commodities (Etc), una variante dei ben più noti Etf. Si tratta infatti di Oicr a gestione passiva, indicizzati al valore delle commodity, che presentano costi contenuti e sono negoziabili in tempo reale sulla Borsa Italiana.
Al momento, gli Etc disponibili in Italia per investire in petrolio e derivati sono sette: l'EtfSecurities (Etfs) petroleum Dj-Aigci e il Dj-Aigci-F3, legati all'omonimo indice, riflettono il prezzo di benzina, olio combustibile e petrolio Wti ma il secondo è proiettato su future a tre mesi. Anche gli Etfs Brent e Wti oil securities hanno come sottostante dei future, rispettivamente a uno e due mesi, sul petrolio negoziato sul mercato Ice di Londra e sul Nymex di New York.
Gli Etfs crude oil, gasoline e heating oil, infine, sono legati al prezzo dei future sul greggio, sulla benzina e sull'olio combustibile trattati sul Nymex.
A differenza dei future, però, gli Etc consentono di accedere direttamente al mercato delle commodity, e in particolare al petrolio, senza la necessità di roll-over da un contratto a un altro e senza spese legate a scadenze e intermediazioni. Le commissioni totali annue si attestano in media allo 0,49% e non superano in ogni caso lo 0,54 per cento.
Se i vantaggi degli Etc sono numerosi, restano comunque i rischi legati alla replica passiva di un indice e, quindi, all'andamento del petrolio. Chi decide di scommettere su un eventuale rialzo deve infatti essere consapevole della complessità dello scenario attuale e dell'elevato numero di fattori in gioco, che potrebbero vanificare anche le stime più oculate. Proprio negli ultimi giorni i prezzi hanno registrato un andamento contrastato.
Un rialzo del prezzo del barile, quindi, diventa tanto più probabile quanto si guarda a un orizzonte temporale medio-lungo piuttosto che breve. Sono molti a puntare sugli Etc legati al petrolio: Etf securities limited (Etfs), pioniere nello sviluppo degli Etc, ha infatti registrato nelle scorse settimane ingenti afflussi nei prodotti long sul petrolio, provenienti soprattutto dall'Italia. Gli investitori nostrani, segnala Etfs, detengono ad oggi oltre un terzo di tutti gli Etc legati ai combustibili fossili. I due prodotti indicizzati al petrolio più scambiati sarebbero proprio gli Etfs brent oil e crude oil.