Montale non se lo aspettava nessuno. All'uscita degli istituti superiori, è una delle poche cose su cui gli studenti sembrano d'accordo, nel commentare la prima prova dell'esame di maturità. I pronostici davano avanti Svevo, Calvino, Pirandello. Tutti big della letteratura segnalati come ritardatari all'estrazione della maturità, mentre il grande genovese era «uscito» appena quattro anni fa.
Che sarebbe spuntato il sessantennale della Costituzione, nel mazzo dei saggi brevi, lo avevano invece divinato in tanti. «Su internet non vado mai, ma il tema sulla Costituzione me lo aspettavo», commenta Valeria, del liceo classico Manzoni di Milano. In tanti ci scommettevano, sul tema sulla Costituzione, ma in pochi poi lo hanno scelto. «Onestamente, è un argomento in cui sono un po' ignorante», ci confessa Federica, anche lei del Manzoni -; ho preferito scrivere delle morti bianche, un'altra questione di cui si è parlato molto». E puntualizza: «Mi aspettavo un tema sul bullismo».
Da internet qualcosa è effettivamente filtrato. Potrebbe spiegarsi anche così il fatto che in diversi licei italiani, gli studenti abbiano sbrigato la consegna a tempi di record. È accaduto anche all'istituto industriale Conti, di Milano. «C'è chi dopo due ore aveva finito, e noi gli abbiamo chiesto di restare in classe almeno per le tre ore e mezza obbligatorie», raccontano alcuni professori. Al Conti, buona parte degli studenti ha scelto quello che burocraticamente è stato indicato come «Tipologia D»: il tema di ordine generale sulla comunicazione, dalle lettere agli sms. Sembra sia stato una delle tracce più gettonate anche nel resto d'Italia. Almeno così risulta al Liceo scientifico Francesco D'Assisi di Roma: quello scelto dal Ministro Maria Stella Gelmini per fare gli auguri ai ragazzi.
Di messaggini e e-mail si è occupato anche Cristopher, che è appena sbucato dallo Scientifico Vittorio Veneto di Milano. «Un po' perché mi sembrava il più facile – premette con sincerità -, un po' perché mi pareva il meno scolastico». Di mettersi ad analizzare la poesia di Montale, non ci ha proprio pensato: «Gli autori del Novecento li abbiamo trattati di fretta, alla fine dell'anno». Già, il Secolo breve: fra femminismo, Costituzione e Montale, il Ventesimo secolo ha dominato questa prima prova d'esame. Nonostante finisca sempre in coda al programma dell'anno, sotto il sole di maggio. «Noi il Novecento lo abbiamo trattato bene», assicura Federica, anche lei del Vittorio Veneto. E dice anche di aver apprezzato la scelta di Montale, ma di essersi buttata, alla fune sul saggio breve sulla tecnologia.
In fin dei conti, queste tracce sembrano essere, nel complesso piaciute. Agli studenti, che in un modo o nell'altro, ci sono arrivati preparati. Ma anche ai docenti e ai presidi. «Erano tutte abbastanza agevoli da sviluppare», osserva Donatella Volontà, preside del liceo artistico Lanzone di Milano. Più o meno le stesse parole utilizzate da Mario Moschetto, suo collega del Francesco D'Assisi di Roma: «I ragazzi sono tranquilli e stanno affrontando la prova con serietà». Da quelle parti, d'altronde, girava il ministro.