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All'appello rispondono 700mila stranieri

di Francesca Milano

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25 agosto 2008

Aumentano in maniera costante anno dopo anno, e a settembre saranno 700mila gli studenti stranieri che varcheranno i cancelli delle scuole italiane. Secondo le previsioni del ministero dell'Istruzione, infatti, l'anno scolastico 2008/2009 dovrebbe confermare il trend di crescita degli scorsi anni, che porterebbe nel 2011 a superare il milione di presenze straniere negli istituti scolastici pubblici italiani.
A contribuire alla crescita c'è il numero dei bambini di «seconda generazione», ossia dei nati in Italia da genitori stranieri. Nell'anno scolastico 2007/08 gli alunni nati nel nostro Paese hanno costituito il 35% del totale degli allievi stranieri, pari al 2,2% del totale degli iscritti a scuola.La loro concentrazione si rileva soprattutto tra i bambini della scuola dell'infanzia e primaria dove rispettivamente il 71,2% e il 41,1% degli stranieri iscritti è nato in Italia. La percentuale dei nati di seconda generazione che frequenta una scuola secondaria scende al 17,8% per quella di primo grado e al 6,8% per le scuole del secondo grado.
Tra gli alunni di origini straniere si registra un'alta percentuale di rumeni: nel 2007/08 erano 92.743 e rappresentavano il 16% del totale degli stranieri. Al secondo posto nella classifica delle provenienze c'è l'Albania, con 85.195 presenze (14,84%) seguita dal Marocco (76.217 alunni, 13,28%). Queste tre nazionalità da sole rappresentano oltre il 44% delle presenze straniere nella scuola.
Secondo i dati del ministero, in forte crescita sono anche i numeri relativi agli alunni rom: nello scorso anno scolastico i bambini nomadi iscritti a scuola sono stati 12.342, oltre il 4% in più rispetto all'anno precedente. La metà di loro frequenta la scuola primaria, mentre solo l'1,5% è iscritto alle superiori. Secondo la Croce Rossa, però, il numero è ancora basso: soltanto uno su cinque, infatti, frequenta la scuola. Gli alunni rom si c0ncentrano soprattutto nelle scuole del Lazio (2.331) e della Lombardia (1.939). Classifica ribaltata se si considerano tutti gli allievi stranieri: in questo caso il primato spetta alla Lombardia con 137.485 alunni, mentre il Lazio è solo quarto, dopo Veneto ed Emilia Romagna.
L'incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana rispetto al totale degli iscritti è particolarmente significativa in Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Veneto dove essi rappresentano più del 10% della popolazione scolastica regionale. La presenza di studenti stranieri nel Centro-Nord è quindi superiore alla media italiana fino a raggiungere i 12 studenti stranieri ogni 100 in Emilia Romagna, mentre nel Mezzogiorno l'incidenza percentuale varia tra l'1,3 e il 2,3% a eccezione dell'Abruzzo con il 5 per cento.
Sotto il profilo della regolarità scolastica gli stranieri non brillano: sia a causa delle difficoltà legate alla conoscenza della lingua italiana, sia per problemi di integrazione sociale, gli alunni extracomunitari non in regola sono il 42,5 per cento. Il ritardo si accentua alle scuole superiori interessando il 71,8% degli studenti. Lo studio sul fenomeno delle ripetenze, inoltre, sottolinea come per tutti gli ordini di scuola e per tutti gli anni la percentuale di ripetenti stranieri sia superiore a quella degli italiani.
Anche nello scorso anno scolastico i dati hanno confermato la tendenza degli studenti stranieri a scegliere gli istituti professionali, preferiti dall'8,7% dei ragazzi. Il 4,8% sceglie, invece, gli istituti tecnici. Percentuali inferiori (1,4% e 1,9%) per i licei classici e scientifici.

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