Sul maestro unico nelle scuole elementari e sui libri di testo bloccati nelle riedizioni per almeno cinque anni il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, accelera. Con i provvedimenti contenuti nel testo del decreto legge 137, approvato dal Consiglio dei ministri giovedì 28 agosto e pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di ieri. Decreto legge che somiglia molto a un cilindro da mago, in cui si sono ritrovati svariati interventi. Dapprima le misure erano nel disegno di legge approvato dal Governo il 1° agosto. Poi è stata scelta la corsia preferenziale, e blindata, del decreto legge, dove sono stati inseriti il voto in condotta, l'educazione civica e il valore abilitante della laurea in Scienze della formazione. Poi, ancora, è stato introdotto il voto per tutte le materie (si veda «Il Sole 24 Ore» del 29 agosto). Infine, ai cinque articoli dello schema iniziale di decreto – in vigore da ieri – sono stati aggiunti i due riguardanti maestro unico e libri di testo, misure operative dal 2009.
Proprio questi ultimi articoli sembrano andare molto oltre il "progetto" di decreto legge della stessa Gelmini, se si considera che nella conferenza stampa di giovedì scorso – subito dopo la riunione del Consiglio dei ministri – il ministro aveva affermato: «Sono punti di un indirizzo politico assunto in Consiglio dei ministri, che andremo a dettagliare in altre sedi». In particolare, Gelmini aveva spiegato così l'intervento sugli insegnanti elementari: «Il Consiglio ha espresso parere favorevole al ritorno del maestro unico. Misura che presenteremo all'interno del piano programmatico sulla scuola per applicare la Finanziaria». Ma non è andata esattamente così.
I nuovi articoli costituiscono l'attuazione della "manovra d'estate", con i paletti che fissano il raggio d'azione dal 2009, quando secondo la manovra dovranno essere cancellate oltre 42mila cattedre complessive. Sono misure sponsorizzate dal titolare dell'Economia, Giulio Tremonti, e dai rappresentanti della Lega, più volte intervenuti direttamente.
La docenza modulare (tre insegnanti per due classi) lascerà il posto al maestro unico: «È ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate a un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali», prevede l'articolo 4 («Insegnante unico nella scuola primaria»). E, considerato che l'orario di insegnamento dei maestri è di 22 ore in classe più due dedicate alla programmazione didattica, il decreto prosegue e chiarisce: «Con apposita sequenza contrattuale è definito il trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo».
Sui libri l'articolo 5 del decreto è chiaro: «I competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l'editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili». Il documento fissa, poi, la cadenza quinquennale per l'adozione dei libri di testo e affida ai dirigenti scolastici il compito di vigilare sul rispetto di quanto prescritto.