Dopo il maestro unico alle elementari, novità in arrivo anche per la scuola media. L'annuncio è arrivato direttamente dal ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini. Che ha fatto smentire, invece, l'ipotesi di un accorciamento delle scuole superiori, da cinque a quattro anni. «Un tema non all'ordine del giorno» ha precisato il dicastero di Viale Trastevere riferendosi ad alcune notizie di stampa.
Le polemiche per le novità sulle scuole elementari sono ancora in pieno fermento ma il ministro pensa già alle medie: «C'è un deficit di formazione – ha detto in un'intervista al settimanale «Gioia» nel numero oggi in edicola –. Servono più italiano, più matematica, più inglese. Ho insediato una commissione che studia la riforma. Voglio farla presto». Le polemiche innescate dal maestro unico non sembrano, quindi, preoccupare Gelmini. «Non mi faccio fermare dal primo sciopero: spero che sarà un autunno di responsabilità. Sono aperta al dialogo, ma non defletto».
Nonostante gli auspici del ministro i prossimi mesi si annunciano molto agitati per la scuola: i confederali preparano una campagna di mobilitazione; la Gilda ha proclamato per il 16 ottobre una manifestazione davanti a Montecitorio; i Cobas hanno indetto uno sciopero per il giorno successivo e lunedì 40 istituti di Roma stenderanno drappi neri all'entrata, mentre le maestre indosseranno fasce nere al braccio. Un'anticipazione delle proteste si è vista ieri al liceo scientifico romano «Isacco Newton», dove era in programma un dibattito sul libro di Giovanni Floris «La fabbrica degli ignoranti. La disfatta della scuola italiana» (Rizzoli), cui ha preso parte il ministro dell'Istruzione, insieme all'ex premier Giuliano Amato.
Gelmini aveva appena parlato di maestro unico alle elementari e piano programmatico per il settore, quando dalla platea sono partiti fischi e proteste. «Vergogna», «è lo sfascio della cultura», «fateci lavorare», «siete distruttivi»: sono state le accuse lanciate a gran voce da persone presenti nel pubblico. La contestazione ha avuto strascichi polemici. I protagonisti sono stati subito avvicinati da agenti in borghese che hanno prima tentato di zittirli e poi hanno chiesto loro i documenti. Sette od otto le persone identificate: si tratterebbe di insegnanti precari. L'intervento delle forze dell'ordine non è piaciuto all'opposizione. «Siamo all'assurdo» ha denunciato il ministro delle Politiche giovanili del governo ombra del Pd, Pina Picierno. Ma dal Partito democratico è partito anche un attacco del leader Walter Veltroni per i tagli operati dal Governo: «Il vero ministro della Pubblica istruzione è Tremonti, è lui che decide e la Gelmini che esegue».
Ma quello sulla scuola media non è l'unico annuncio fatto ieri da Gelmini. Il ministro ha parlato di una «carta oro» per gli insegnanti che garantisca «agevolazioni per l'accesso ai servizi culturali». Per il progetto Gelmini auspica il contributo dei privati: «Fanno bene aziende e banche a sponsorizzare le squadre di calcio ma diano una mano anche alla scuola». Infine l'università: entro il 30 novembre una commissione voluta dal ministro presenterà le proposte «per cambiare completamente» i criteri di ammissione alle facoltà a numero chiuso.