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Sociologi per il "pubblico"

Luigi Dell'Olio

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Maggiore focalizzazione sul mercato, con l'abbandono dei corsi di laurea con meno seguito tra gli studenti e minori opportunità di inserimento lavorativo. L'area psico-sociale aggiusta l'offerta formativa dopo che il Dm 270/04 ha separato il percorso triennale dal biennio successivo. «Stiamo riflettendo sull'opportunità di migliorare il profilo formativo dei nostri allievi, pure nella consapevolezza di operare in un'area che sfiora la piena occupazione», commenta Gerwald Wallnöfer, preside della facoltà di scienze della formazione dell'Università di Bolzano, che offre un corso di laurea quadriennale primaria e tre triennali: servizio sociale (bilingue), educatore sociale e scienze della comunicazione plurilingue.
«L'offerta in campo sociologico sta evolvendo per adeguarsi al mercato», spiega Enzo Mingione, preside di sociologia alla Bicocca di Milano. «Nei prossimi anni assisteremo a una maggiore focalizzazione su multiculturalità e organizzazione pubblica».
L'ateneo lombardo propone lauree triennali in scienze dell'organizzazione, sociologia e scienze del turismo e comunità locale, quest'ultima fruibile anche a distanza. Tra i percorsi magistrali figurano la laurea in progettazione e gestione dei sistemi turistici e in programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali (a numero programmato).
Nel campo della psicologia si va verso una semplificazione dell'offerta triennale e una maggiore diversificazione tra i corsi magistrali. «Nei primi tre anni puntiamo a offrire le basi per la specializzazione», avvisa Walter Gerbino, preside all'Università di Trieste. Posizione in linea con l'Ordine nazionale, che spinge per un modello a ciclo unico quinquennale.


L'ateneo friulano dal prossimo anno accorperà i sei curricula triennali in un corso unico in scienze tecniche psicologiche. La scelta è rimandata al biennio di specializzazione, con la possibilità di puntare sulla psicologia cognitiva applicata, sulla neuropsicologia, sulla psicologia dello sviluppo o socio-culturale. «In questo modo ci adeguiamo alle regole di Europsy, il sistema di certificazione europeo che prevede la laurea quinquennale, seguita da un anno di tirocinio», aggiunge Gerbino.
Sulla stessa posizione Bruna Zani, preside all'Università di Bologna. «Il nostro corso di primo livello non ha la parola psicologia nel titolo a dimostrare la sua non autosufficienza ai fini della professione». Al termine del triennio in scienze del comportamento e delle relazioni sociali, si aprono le porte per la scelta biennale tra cinque opzioni, con l'avvio del corso in psicologia scolastica e di comunità.
Ed è così anche all'Università di Urbino, specializzata nella psicologia clinica, dove sono previste novità «soprattutto sul versante delle lauree magistrali, con un corso in pedagogia e progettazione educativa e uno in psicologia clinica», come ricorda Daniela Pajardi, presidente del corso di laurea in psicologia. Nuova attivazione anche all'Università di Padova, con la laurea magistrale in neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica.

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