A sei mesi dalla laurea (triennale) c'è posto per tutti, ma la programmazione non aiuta in molti casi a coprire il fabbisogno di operatori, mentre in altri "esagera" con i posti a bando.
L'allarme arriva dalle 22 professioni sanitarie per le quali come ogni anno sta per scattare la decisione finale sull'offerta formativa 2008-2009. Ma le prime stime di infermieri, tecnici sanitari, della riabilitazione e della prevenzione parlano già di carenze comprese tra le 6mila e le 10mila unità. Tutto dipende dalle decisioni finali degli atenei che si avranno entro una settimana.
Il numero di posti richiesti dalle Regioni per il 2008-2009 è di oltre 31mila, 3mila in più dello scorso anno, mentre quelli richiesti dalle categorie sono cresciuti di 1.026 posti (+3% circa) rispetto all'anno passato da 34.725 a 35.751.
L'offerta del ministero dell'Università supera di poco i 26mila posti e "correzioni" potrebbero essere fatte prima degli esami fissati tra la prima e la seconda settimana di settembre, ma le carenze restano comunque evidenti. E se per alcune professioni i vuoti si fanno sentire, per altre (solo sette su 22 secondo le professioni e una decina secondo le Regioni) ci sono tuttavia anche più di 400 posti in esubero. Che riguardano – secondo il calcolo del tasso di sostituzione di chi va in pensione – infermieri pediatrici, tecnici di radiologia, fisioterapisti, tecnici di laboratorio, audiometristi, tecnici della riabilitazione psichiatrica e tecnici di neurofisiopatologia.
Carenze ed esuberi influiranno sia sui livelli di assistenza per la disponibilità locale di operatori specializzati, sia anche sulla velocità di assunzione. Questa, ovviamente, varia a seconda degli sbocchi delle singole professioni.
Non per niente le stesse categorie per gli sbocchi occupazionali segnalano l'alta disponibilità di posti per infermiere. Ma in generale per tutte le lauree sanitarie gli sbocchi occupazionali sono certi e relativamente immediati (attesa media 6 mesi) in tre tipologie occupazionali.
Possono puntare a un rapporto di lavoro dipendente nel pubblico o privato: assistenti sanitari, educatori professionali, dietisti, infermieri, ostetriche, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, di neurofisiopatologia, di audiometria.
Sono soprattutto liberi professionisti: igienisti dentali, audioprotesisti, tecnici ortopedici e podologi.
Possono scegliere tra dipendenza e libera professione: fisioterapisti, logopedisti e ortottisti.
Nella scelta dei corsi tuttavia entrano in gioco anche altri aspetti legati ai contenuti professionali e all'esercizio della professione che gli aspiranti operatori sanitari dovranno tenere in considerazione.
Un contatto diretto e continuo con la persona con un impegno sull'assistenza diretta caratterizza le professioni di infermiere, ostetrica, fisioterapista, podologo.
La componente relazionale è invece peculiare di dietista, logopedista, ortottista.
Le professioni tecnico-sanitarie di tecnico di radiologia, laboratorio, neurofisiopatologia, audiometrista e audioprotesista sono caratterizzate dall'altissima presenza di tecnologie strumentali e dell'informatica.
E ci sono infine alcune professioni tecniche che hanno quasi esclusivo rapporto con le strumentazioni e per le quali il rapporto con il paziente è molto variabile: dal prevalente impegno nelle analisi su materiale biologico (tecnico di laboratorio) al contatto diretto con la persona (tecnici di radiologia, di neurofisiopatologia, di audiometria).
