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Il riscatto di matematica e fisica

di Francesco Abiuso

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Anno accademico 2007-08, il riscatto. Dopo la crisi di vocazioni a metà degli anni Novanta, i corsi di laurea di carattere scientifico hanno fatto segnare lo scorso anno un picco di immatricolazioni (da 9.944 a 10.773), a partire da quelli incentrati sulle cosiddette "scienze dure" come matematica e fisica. Tra le motivazioni di quello che Nicola Vittorio, presidente della Conferenza nazionale dei presidi della facoltà di scienze e tecnologie, definisce un vero e proprio «mutamento di clima», ci sono progetti di orientamento formativo come lauree scientifiche, con brevi esperienze di laboratorio volte a dare alle future matricole una prima impronta dell'universo di saperi con il quale dovranno confrontarsi.



Ma un ruolo non secondario, in questa inversione di tendenza, sembra giocarlo anche la costante rimodulazione dell'offerta formativa da parte degli atenei. La riforma contenuta nel Dm 270 è alle porte: qualche facoltà ne introdurrà le novità a partire dal prossimo anno accademico, altre aspetteranno il 2009-2010. Una delle modifiche più significative, però, cioè il "tetto" di 20 esami per le lauree di primo livello, sembra destinato a non mutare più di tanto i piani formativi dei corsi di laurea in matematica e fisica, da sempre poco inclini allo "spezzettamento" degli insegnamenti. Tuttavia, per molti atenei l'occasione della riforma verrà colta per arricchire la propria proposta innovativa. Le direttive del cambiamento la traccia lo stesso Vittorio, che è anche preside della facoltà di scienze all'Università di Tor Vergata: «Primo, aumentare le ore di laboratorio al posto della didattica frontale. Secondo, aprire a un contesto internazionale, pronti ad accogliere studenti di altre nazioni e a dare la possibilità ai nostri di proseguire gli studi all'estero. Infine, ripensare ai piani didattici in modo da assicurare l'apprendimento di basi solide già nei primi anni di università, lasciando gli insegnamenti professionalizzanti agli ultimi anni di studio». A Tor Vergata la riforma del Dm 270 non porterà molte modifiche nei contenuti: agli studenti del corso di laurea di primo livello in matematica verrà lasciata, come in passato, ampia libertà di scelta nei percorsi di studio da seguire, dalla matematica finanziaria alla crittografia. Per quanto riguarda fisica, invece, al corso di laurea di primo livello in fisica dell'atmosfera e meteorologia si collegherà una laurea di secondo livello di identico contenuto dando la possibilità ai futuri meteorologi di ottenere un titolo quinquennale, sempre più richiesto per la professione non solo nel pubblico impiego. Poche novità anche a Trento, dove la prima nota sulla didattica che il preside della facoltà di scienze, Marco Andreatta, tiene a sottolineare è l'esistenza di «percorsi di eccellenza, frutto della possibilità data agli studenti di seguire lezioni in più rispetto a quelle impartite in aula, mentre borse di studio e stage in azienda premiano chi mantiene la media di voti più alta».
Infine, statistica. Altra materia spesso dimenticata dalle matricole, ma che oggi torna a esercitare il proprio fascino anche perché molto richiesta dal mondo del lavoro. Formula vincente, non si cambia: all'Università del Sannio, per questo motivo, l'offerta formativa – laurea di primo e secondo livello in scienze statistiche e attuariali – rimarrà ancorata all'attuale didattica fortemente metodologica e in grado di garantire un'occupazione in tempi rapidi soprattutto nel ramo assicurativo.
Novità rilevanti, ma solo dal 2009-2010, all'Università di Siena: il corso di laurea di primo livello in scienze statistiche diventerà uno dei curriculum interni alla laurea in economia, mentre la specializzazione in statistica si sposterà al secondo livello di studi con un nuovo corso in scienze statistiche per le indagini quantitative.
«Agli studenti verrà fornita quella expertise utile per costruire disegni di campionamento per indagini in ambito sociale, economico e ambientale – spiega Giulio Ghellini, del comitato per la didattica del corso –. Saranno previste molte ore di laboratorio e stage a Istat ed Eurostat. Il mercato del lavoro in questo campo è in forte espansione».

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