Non serve un esperto per dire che ingegneria e architettura sono tra le lauree più forti sul mercato. Lo dimostrano le esperienze di tanti neolaureati e lo confermano le rilevazioni della condizione occupazionale (9 laureati su 10 lavorano a tre anni dal titolo). Quello che un esperto può aggiungere è uno sguardo oltre i luoghi comuni.
«Oggi le competenze tecniche possono non essere sufficienti a trovare impiego», dichiara Luca Ornaghi, responsabile nazionale selezione e servizio di Gi corporate. «Le imprese – prosegue – cercano ingegneri e tecnici che abbiano anche buone capacità gestionali e relazionali. Spesso viene richiesta una predisposizione a inserirsi in contesti aziendali dinamici, vicini al modello americano». Decisiva è anche la conoscenza delle lingue, come spiega Osanna Visentini, selezionatrice di Sintex: «Può sembrare un requisito banale, ma in sede di selezione facciamo grande fatica a trovare ingegneri meccanici o civili che conoscano bene l'inglese. E quando dico bene intendo la capacità di sostenere un colloquio di lavoro».
La richiesta da parte delle imprese, comunque, resta elevata. «Le figure tecniche sono sempre molto ricercate – commenta ancora Ornaghi – anche se sono destinate a operare in ambiti specifici e le richieste di grandi numeri riguardano soprattutto gli ingegneri gestionali».
E gli architetti? «In Italia gli iscritti all'albo sono 133mila, con una presenza che non ha eguali in Europa. Inoltre, si sta arrestando la fase di espansione costruttiva degli ultimi anni», afferma Gianfranco Pizzolato, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti con delega all'università. Si tratta, perciò, di focalizzarsi sui settori giusti: «In futuro sarà sempre più importante la riqualificazione degli edifici, perché la nuova frontiera sono le costruzioni ad alto rendimento energetico. E ci saranno maggiori occasioni di lavorare all'estero, ricordando però che in questo caso non ci si muove da soli, ma a livello di sistema».
Le lauree tecniche – rilevano gli operatori del mercato del lavoro – sono quelle che conducono più rapidamente a un contratto a tempo indeterminato. Ma non c'è solo questo aspetto da considerare. L'analisi delle offerte sul sito di InfoJobs evidenzia anche l'appeal della laurea di primo livello: il 33% delle ricerche di personale sotto la voce ingegneria ha come requisito il corso triennale, mentre il 43% prevede la laurea specialistica. E nel settore della logistica le ricerche di laurea breve sono più numerose (8% contro 5%, anche se qui a fare la parte del leone sono i diplomati con il 76% degli annunci).
Sull'apprezzamento del titolo triennale da parte delle aziende restano tuttavia alcune zone d'ombra. Afferma Visentini di Sintex: «Quando effettuo le selezioni, spesso i committenti sono ingegneri che si sono laureati in cinque anni e non vogliono sentir parlare di laurea primo livello. Spiace doverlo dire, ma è così». Aggiunge Anna Bogatto, candidate management director di Adecco Italia: «Una multinazionale che si è già confrontata con la riforma universitaria riconosce che in Europa la laurea triennale ha dei vantaggi immediati per l'inserimento di alcuni ruoli in azienda. Chi è legato al vecchio ordinamento, invece, fatica ad apprezzare questo titolo».
