Solo i talenti migliori riescono a entrare. Ma chi ce la fa – dopo aver superato prove scritte e orali difficilissime – si assicura un percorso di studi di alto livello e la certezza, o quasi, di trovare lavoro dopo il titolo. Stiamo parlando delle Scuole di eccellenza, strutture che si affiancano alle università con un'offerta formativa ad hoc.
Quelle riconosciute dal Miur sono sei: Normale e Sant'Anna di Pisa, Iuss di Pavia, Imt di Lucca, Istituto di scienze umane di Firenze e Sissa di Trieste. Le prime tre selezionano matricole e, in minima parte, anche iscritti alle lauree specialistiche. Le altre sono invece focalizzate su master e dottorati di ricerca. Accanto a queste Scuole – che beneficiano dei finanziamenti statali, in qualità di istituti a ordinamento speciale – ci sono altre strutture che puntano all'eccellenza: dalla Galileiana di Padova all'Isufi di Lecce, fino alla Scuola di Catania (si veda la tabella qui a fianco).
Il modello per tutte è la Normale di Pisa, la più antica, fondata da Napoleone nel 1810 come succursale dell'École normale supérieure di Parigi. A tutte le Scuole si accede solo per concorso pubblico. Nessuno dei partecipanti ha corsie preferenziali: non conta né il voto di maturità, né l'aver frequentato corsi di orientamento, né il ceto sociale o la provenienza geografica. Basta non avere più di 21-22 anni ed essere molto bravi, superare prove scritte e un colloquio orale, dimostrare una padronanza delle conoscenze vasta e rielaborata.
I posti sono pochi e la concorrenza tra candidati "agguerrita". Alla Normale quest'anno entreranno 58 matricole (per ogni posto si presentano in media 20 candidati), divise tra lettere e filosofia e scienze matematiche fisiche e naturali. Alla S. Anna c'è spazio per 45 nuovi studenti (su una media di 450 candidature): 21 a scienze sociali e 24 tra agraria, ingegneria e medicina. I posti allo Iuss sono 92, mentre la Scuola Galileiana di Padova bandisce 24 nuovi ingressi spalmati su scienze morali e scienze naturali. Diciotto matricole a Udine: la Scuola superiore ne prevede 9 per la classe scientifico-economica, due riservati a medicina, 7 per gli umanisti. Sedici i giovani ammessi ogni anno all'Isufi di Lecce, distribuiti tra quattro settori: nanoscienze, E-business management, Euromediterranean school of law and politics, beni culturali. Mentre a Catania, entrano 20 studenti a lettere, scienze sociali e scienze sperimentali.
Chi supera le selezioni, si iscrive all'università statale della città in cui si trova la Scuola. In più guadagna una serie di diritti: in alcuni casi (come per i "Normalisti") c'è l'esonero dalle tasse universitarie e poi vitto e alloggio gratis, tutor, summer school e stage all'estero finanziati dall'istituto. Allo Iuss di Pavia – che fa sistema con i quattro Collegi cittadini (Borromeo, Nuovo, Ghisleri e Santa Caterina) – gli studenti entrano in una delle residenze e ricevono un bonus annuale a copertura parziale di tasse universitarie e rette delle residenze. L'Isufi di Lecce garantisce anche un argent de poche di 1.100 euro l'anno. A Udine ogni allievo ha un pc portatile e connessione Internet in camera.
Ma ci sono anche dei doveri: mantenere una media di almeno 27 trentesimi, con nessun voto inferiore a 24, e rispettare il calendario degli esami. Gli allievi devono poi seguire i corsi obbligatori delle Scuole, sostenere colloqui a fine anno e presentare un elaborato al termine degli studi per avere il diploma di licenza.
Il placement di chi compie tutto il percorso è da record: secondo quanto risulta alle Scuole a un anno dal titolo lavora la stragrande maggioranza degli ex allievi. E spesso si comincia già prima della laurea, come accade alla Sant'Anna di Pisa.
