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Lo studente bussa in banca

di Vito Lops

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Gli studenti modello possono oggi richiedere in banca un finanziamento fino a 6mila euro da rimborsare in tre anni – a rate o in un'unica soluzione – a fronte di un tasso d'interesse nominale non superiore al 5,80 per cento. A garanzia del prestito non c'è una busta paga o la firma (fideiussione) del genitore (o tutore) che disponga di un reddito adeguato. Basta esibire ottimi voti.
Sono queste le caratteristiche del progetto «Diamogli Credito», un protocollo d'intesa sottoscritto a dicembre dal Governo Prodi in collaborazione con l'Abi, l'Associazione bancaria italiana, e divenuto operativo il 10 marzo. I prestiti possono essere richiesti per finanziare contributi universitari, periodi di studio Erasmus, l'acquisto di personal computer wi-fi, l'accesso a corsi post-laurea e spese di locazione e di intermediazione immobiliare. Il rischio è ripartito in percentuali uguali per metà dal Governo – che per l'occasione ha stanziato 33 milioni di euro (10 all'anno per il triennio 2007-2009), inseriti nel Fondo per il credito ai giovani – e per l'altra metà dall'istituto di credito.

Il premio
L'iniziativa è rivolta agli studenti universitari e post-universitari di età compresa fra i 18 e i 35 anni. In teoria, quindi, l'agevolazione coinvolge 1,8 milioni di individui. In pratica, però, il numero è destinato a ridimensionarsi attraverso una selezione meritocratica. I paletti fissati cambiano in base al percorso di studi e al prestito: ad esempio le matricole possono avere il finanziamento se alla maturità hanno ottenuto una votazione non inferiore all'80% del punteggio massimo. Il plafond di 6mila euro può essere chiesto per le spese relative a un master o un anno di studi Erasmus; 3mila euro è il limite per oneri di locazione; 2mila per il pagamento di contributi universitari; si scende a 1.000 per l'acquisto di un pc.

Le condizioni per aderire
Lo studente deve richiedere un Pin presso la segreteria dell'università. Il codice identificativo ha una validità di 90 giorni e va presentato presso una delle banche aderenti (oggi secondo l'Abi oltre il 70% degli istituti partecipano al progetto) che, in caso di istruttoria con esito positivo, concede il prestito.
Il Tan (tasso annuo nominale) massimo applicabile è del 5,80%, una soglia più bassa rispetto alla media delle offerte di prestiti indicata dalla Banca d'Italia (10,18%). Il Tan, però, non comprende gli oneri accessori. Ragione per cui è bene confrontare (anche sul sito www.diamoglicredito.it) più proposte sulla base del Taeg (tasso annuo effettivo globale), l'indicatore comprensivo di tutti i costi. Resta la facoltà di chiedere preventivi non vincolanti fino a quando una banca, sentito lo studente, impegna il Fondo di garanzia.
Nel caso di mancato rimborso, allo studente inadempiente vengono "condonati" i primi tre mesi di ritardo, con il solo addebito degli interessi. Dopo un primo sollecito, questi ha 60 giorni di tempo per saldare i rimborsi mancanti. Alla fine di questo periodo, l'istituto erogante può attivare il Fondo di garanzia che rifonderà il 50% del debito insoluto. Dopodiché potranno essere attivate le procedure di recupero del credito con iscrizione dello studente nel registro degli insolventi della Centrale rischi.

Il bilancio e le alternative
Secondo gli ultimi dati disponibili (27 maggio) sono stati attivati 1.477 Pin che hanno portato all'erogazione di 2,3 milioni di euro. Il maggior numero di richieste ha riguardato l'acquisto di pc, i contributi universitari e le spese di locazione. La regione più attiva è la Lombardia, seguita da Sicilia e Campania. Gli studenti che non riescono a rientrare in "Diamogli credito" possono comunque rivolgersi alle banche. Senza farsi troppe illusioni, però: il mercato è solo agli inizi e le offerte di prestiti più interessanti sono quelle messe a punto dagli istituti di credito insieme alle università.

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