DOSSIER

 
 
 
Dossier Università
 
HOME DEL DOSSIER
Le facoltà
Sportello matricole
Le Accademie
Guida alla scelta

Per titoli senza confini imprimatur a molte vie

di Valentina Maglione

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci

I primi passi sono stati mossi, ma è ancora lunga la strada per garantire a chi varca i confini nazionali il riconoscimento automatico di esami o diplomi di laurea.
Gli studenti possono contare sulle semplificazioni introdotte dalla Convenzione di Lisbona del 1997 che ha gettato le basi per il mutuo riconoscimento in Europa dei titoli di istruzione superiore. Nei fatti, però, l'obiettivo è ancora lontano: se non altro perché gli Stati – inclusi i Paesi membri della Ue – possono impostare come credono i percorsi di formazione e "controllare" la qualità e il peso dei diplomi ottenuti all'estero.
L'Italia ha ratificato la convenzione di Lisbona con la legge 148/2002, che ha affiancato al tradizionale cammino verso l'equipollenza altre vie, più rapide e snelle, per far valere nella Penisola il titolo conquistato all'estero (sia da cittadini italiani sia da stranieri). La chiave del nuovo sistema è il "riconoscimento finalizzato": la procedura da seguire cambia a seconda dell'uso che si vuol fare del titolo. A variare, in particolare, è l'ente che deve valutare il percorso di formazione seguito all'estero e a decidere se concedere o no il riconoscimento.
Così, chi vuole usare il titolo estero per iniziare o continuare gli studi nella Penisola dovrà fare domanda a un ateneo. Mentre il destinatario della richiesta sarà l'ente pubblico che ha emesso il bando se si cerca il riconoscimento per partecipare a un concorso. O, ancora, si dovrà rivolgere al ministero competente (perlopiù la Giustizia) chi tenta di ottenere l'abilitazione per esercitare una professione regolamentata.
Cambiando gli interlocutori, variano anche i documenti da presentare e le scadenze da rispettare. Il punto in comune è che gli enti non sono tenuti a dare una risposta positiva: il rifiuto del riconoscimento va però motivato.
In ogni caso, la prima mossa spetta a chi vuole entrare in Italia. Per restare in ambito universitario, sono gli aspiranti studenti a dover scegliere la facoltà e il corso (di primo o di secondo livello, master o dottorato) per cui ritengono di avere le carte in regola, per poi presentare domanda all'ateneo. I requisiti richiesti, al di là di alcuni criteri-base, variano da un'università all'altra.

L'equipollenza
In alternativa al riconoscimento resta la strada (più lunga e burocratica) verso l'equipollenza: vale a dire la concessione al titolo di studio estero del valore legale di quello italiano corrispondente. Mentre il riconoscimento che discende dalla Convenzione di Lisbona è ad hoc e si esaurisce dopo l'uso, per chi arriva all'equipollenza si apriranno tutte le porte che si sarebbero spalancate con in mano il titolo italiano. Ottenerla, però, è complesso. Occorre che il programma seguito all'estero corrisponda il più possibile a quello italiano: per verificarlo, alle università servono tempo e numerosi documenti.

Enic-Naric ed Europass
Al contrario, chi decide di proseguire gli studi o cercare lavoro all'estero dovrà fare i conti con le regole locali fissate per il riconoscimento dei titoli italiani. Le norme variano da Paese a Paese. Una bussola per orientarsi la mette a disposizione sempre la Convenzione di Lisbona, che ha dato vita al circuito dei centri nazionali di informazioni Enic-Naric, di cui fanno parte i centri designati dagli Stati (per l'Italia, il Cimea).
In soccorso di chi intende superare i confini nazionali è arrivato nel 2005 anche il portfolio Europass. Si tratta di cinque documenti (il curriculum vitae, l'Europass-mobilità – che documenta le competenze acquisite all'estero –, il supplemento al diploma – che mira a facilitare il riconoscimento del titolo di studio –, il supplemento del certificato – dedicato alle qualifiche professionali – e il passaporto delle lingue), redatti secondo regole standard, che agevolano la comprensione del percorso di studi e professionale seguito in un altro Paese

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-