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Il Generale Carrarini: «Sicurezza garantita a tutti con discrezione»

dall'inviato Piero Fornara

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10 luglio 2009

L'AQUILA – Si chiude dopo tre giorni di lavori il G-8 dell'Aquila «e anche i timori di una eventuale nuova forte scossa di terremoto, come quella della settimana precedente il vertice, oppure il possibile maltempo per una città a 800 metri d'altitudine adesso sono passati». Chi ci parla è il generale Fabrizio Carrarini, responsabile della Guardia di Finanza per il G-8, che incontriamo allo stand allestito nell'area destinata alla stampa della caserma di Coppito.

«In poco più di due mesi, cioè dal decreto sull'Abruzzo del 28 aprile – spiega il gen. Carrarini al "Sole 24 Ore.com" – sono state impegnate fino a mille persone per trasferire l'organizzazione del vertice dalla sede originariamente prevista della Maddalena all'Aquila, una città che aveva subito un terremoto importante, una terra ferita, dove le strutture di emergenza allestite dalla protezione civile dovevano continuare a operare accanto alla preparazione del G-8». Per organizzare il vertice e garantire una cornice di sicurezza è stato necessario anche trasferire in altre sedi 800 allievi marescialli, con diversi corsi di addestramento in atto, e far confluire 450 unità di baschi verdi da tutta Italia.

Due sono stati i problemi di sicurezza affrontati: «Anzitutto la vigilanza ai tre, e poi ai cinque, varchi d'accesso alla caserma – prosegue il generale – assicurata da una squadra mantenuta stabile per riconoscere le ditte, gli operai al lavoro, ecc. Secondo problema l'interno del comprensorio, perché la nostra è caserma molto ampia, dove abbiamo dovuto mettere in sicurezza anche i sotterranei, con la costante collabrazione della polizia, del prefetto e del questore dell'Aquila».

Chiediamo se hanno rappresentato un problema aggiuntivo anche i giornalisti della carta stampata e delle testate online, che secondo il programma originario avrebbero dovuto lavorare al Villaggio Mediterraneo di Chieti (la cittadella dello sport che ha di recente ospitato gli atleti partecipanti dei Giochi del Mediterraneo, ndr), mentre a poco più di due settimane dal G-8 è stato deciso di allestire per tutti i 3.600 giornalisti accreditati (e non solo per quelli di radio e tv) il "Media Village" all'interno della caserma di Coppito. Il generale Carrarini è soddisfatto della decisione presa, seppure in extremis (anche per accogliere le richieste dall'estero): «Tutti i giornalisti hanno potuto lavorare a cinquanta, cento metri da dove si svolgevano le riunioni del G-8. Abbiamo garantito una cornice di sicurezza, ma riservata e discreta, non volevamo troppe uniformi che potevano far pensare – specie ai media stranieri – a una sorta di militarizzazione del comprensorio. Ho potuto vedere Obama e la Merkel passeggiare all'interno della caserma con grande tranquillità: questo lo considero il nostro miglior risultato».

10 luglio 2009
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