Ma ogni decisione su eventuali sanzioni per il nucleare di Teheran non sarà presa prima del G-8 Esteri di settembre a New York. Elezioni in Afghanistan, Corea del Nord e Medio Oriente gli altri temi internazionali
Sarà l'Iran a dominare la cena di mercoledì degli Otto, incentrata sui temi dell'attualità
internazionale. Prevedibilmente la dichiarazione finale sarà un esercizio di equilibrismo politico tra i sette e la Russia: Mosca frena sulla condanna esplicita della repressione delle proteste per i brogli alle presidenziali e su qualsiasi accenno a future sanzioni e anzi si appresta a ultimare la prima centrale nucleare iraniana a Bushehr.
La certezza è che non partirà dall'Aquila un eventuale giro di vite contro Teheran: «Credo che alla fine si preferirà insistere sulla strada del dialogo», ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Come ha sottolineato anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, «tutti ritengono giusto il doppio binario: condannare la violazione dei diritti umani e dialogare sul nucleare per coinvolgere l'Iran». Sui termini di questa condanna (che in realtà sarà racchiusa nella formula più soft «gli Otto deplorano») e del dialogo si giocherà il negoziato al G-8.
Gli europei, Gran Bretagna in testa dopo l'arresto e il ventilato processo ai dipendenti della sua ambasciata a Teheran, sono per una linea dura. Al vertice franco-britannico di Evian, Nicolas Sarkozy ha avvertito che la detenzione di due dipendenti iraniani dell'ambasciata a Teheran potrebbe richiedere una risposta europea: «Il regime iraniano deve sapere che se queste azioni continuano e siamo costretti ad agire, lo faremo insieme ai nostri partner europei». Finora gli Usa e Barack Obama hanno tenuto una posizione più morbida, facendo capire che manterranno l'offerta di dialogo al regime di Mahmud Ahmmadinejad almeno fino alla fine dell'anno.
Ma il vice presidente Joe Biden a sorpresa ha fatto sapere che Washington non si opporrebbe a un blitz militare israeliano contro la repubblica islamica: «Israele può decidere da solo cosa fare o non fare nei confronti dell'Iran o in qualsiasi altra situazione», ha dichiarato. Qualsiasi discussione su eventuali sanzioni sarà rinviata al 24 settembre, quando a New York un G8 dei ministri degli Esteri farà il punto sul dossier nucleare iraniano. Come ha ricordato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, nuove sanzioni non sono escluse ma «ora è più importante che il governo iraniano rispetti quelle che già gli sono state imposte».
Gli altri temi internazionali saranno l'Afghanistan, con l'impegno comune a favorire la buona riuscita delle elezioni presidenziali del 20 agosto, la Corea del Nord (che sta preoccupando il Cremlino più dell'Iran) e last but not least il Medio Oriente, con gli sforzi per far ripartire il processo di pace su cui incombe lo sviluppo degli insediamenti israeliani.