Il G8 dell'Aquila ha approvato la dichiarazione economica sull'importanza di nuove regole globale condivise per l'economia e la finanza, il cosiddetto global legal standard. «Oggi è stato dato un colpo di manovella. Ma il lavoro deve proseguire, ci vorrà ancora tempo». Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervistato dal Tg1, ha commentato il via libera degli otto grandi al documento.
Si tratta di una dichiarazione che, in sostanza, ha accolto il lavoro elaborato al G8 finanziario di Lecce con la regia della presidenza italiana. Quel lavoro, ha proseguito Tremonti, «ha ricevuto il massimo livello di consenso da parte dei capi di Stato e di governo. È un lavoro - ha ribadito - che deve proseguire, perché le regole non si scrivono di colpo». Durante l'intervista il ministro ha anche ricordato come non ci sia mai stato un «tentativo» così di riscrivere le regole che governano il sistema economico globalizzato. «Se l'economia è globale - ha detto - il diritto non può restare locale. È nell'interesse di tutti». Tremonti ha poi fatto riferimento all'enciclica del papa che indica «criteri di trasparenza e di integrità. Esiste l'interesse individuale, ma ci deve essere anche l'interesse generale».
Con l'approvazione della dichiarazione il G8 pone «le fondamenta» su cui verranno costruite le regole unificate, in un percorso di lavori che proseguirà al G20 di Pittsburg. Ma, come spiegavano in mattinata fonti della presidenza italiana, si tratta anche di una decisione che indirettamente avrà effetti immediati, perché, impartendo un deciso impulso al global standard, determinerà un mutamento di atteggiamento da parte di tutti gli operatori della finanza che, progressivamente, inzieranno a adeguarsi alla prospettiva di una normalizzazione delle regole nel comparto a livello mondiale.
Lotta ai paradisi fiscali
Un altro punto punto contenuto nella bozza di comunicato finale preparata dagli sherpa del G-8 e su cui stanno lavorando i presidenti delle otto principali economie mondiali è l'impegno della comunità internazionale a ridurre il problema dei paradisi fiscali, auspicando un maggiore grado di collaborazione fra stati sulla base degli standard Ocse. Da ricordare che nel corso delle ultime settimane, uno degli Stati più sotto i riflettori per questa vicenda, vale a dire la Svizzera, ha aggiornato numerosi accordi fiscali bilaterali per meglio aderire agli standard Ocse.