Berlusconi: il successo del G-8 merito del governo

dall'inviato Gerardo Pelosi

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
10 luglio 2009
Silvio Berlusconi (Ap)
Pubblicità

L'AQUILA-Il successo del G-8 e la visibilità internazionale dell'Italia sono merito solo del Governo. «Non credo proprio -dice il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa conclusiva del vertice dell'Aquila- che questi obiettivi si possano condividere con un'opposizione che supera ogni livello di civiltà"».

Il G-8 per Berlusconi non doveva rilanciare alcunché nella politica estera italiana, che nell'ultimo anno ha solo realizzato successi: per la decisione di fermare i carri armati russi a 15 Km da Tbilisi, per avere, primo di altri, sollecitato il sostegno pubblico alle banche colpite dalla crisi finanziaria, per l'accordo con la Libia che ha chiuso il passato coloniale, per avere sbloccato la nomina del segretario generale della Nato e per il riavvicinamento tra nuova amministrazione americana e federazione russa.

Insomma Berlusconi incassa il successo del G-8 («alcuni complimenti –confessa- erano imbarazzanti») ma non intende affatto condividerlo con l'opposizione. Quindi nessun effetto, gli si chiede, per l'appello lanciato dal presidente della Repubblica per una tregua in politica interna durante il vertice? «Non ho goduto di nulla -dice- la situazione è solo rientrata nella normalità; non ho attaccato la stampa, è stata la stampa ad attaccare me anche se certe volte qualche risposta l'ho data».

Un G-8 che ha visto Berlusconi molto più vicino al presidente americano Obama di quanto non fosse sembrato nel primo incontro a Washington il mese scorso. «Del resto -osserva Berlusconi- Obama ha stupito tutti perché, pur non avendo una lunga esprienza politica, ha mostrato grandi capacità di riflessione, accortezza e decisione. Sull'Iran è stato Obama a indirizzare il dialogo e a puntare sul confronto con Teheran senza le sanzioni». Berlusconi ricorda di avere collaborato con tutti i presidenti americani da Clinton a Bush («con il quale resto legato da amicizia personale») ma «c'è da dire che la nuova amministrazione americana finora non ha sbagliato una mossa in politica internazionale».

Anche dal punto di vista personale Berlusconi e Obama stanno creando un rapporto più stretto. «Eravamo seduti vicini alla cena del presidente Napolitano –ricostruisce il premier– lui mi ha raccontato cose della sua vita privata e io ho raccontato cose della mia vita privata, spero che il rapporto si trasformi in amicizia».

Sui contenuti del vertice Berlusconi ha sostanzialmente ripetuto quanto aveva detto sia ieri che l'altro ieri. Il messaggio di fiducia ai risparmiatori perché il peggio della crisi ha ormai sfogato i suoi effetti e non c'è motivo di temere un aggravamento della situazione economica.

Poi i formati G-8, G-14 e G-20, che in futuro dovranno coesistere, anche se il G-8 rimarrà come club tra chi condivide gli stessi valori di democrazia e libertà economiche. Ma il G-14 si sta strutturando come vero foro per le tematiche globali, poiché rappresenta l'80% dell'economia mondiale. Il vertice ha anche dato mandato alle organizzazioni internazionali (Fondo monetario, Banca Mondiale e Ocse) di studiare le modalità operative per bloccare la speculazione sui prezzi del peotrolio e dei generi alimentari.

Sul clima c'è la soddisfazione perché, nonostante alcuni distinguo, anche Cina e India si sono dichiarate disponibili a fare la loro parte per ridurre le emissioni di Co2, mentre sul commercio sarà una ministeriale del Wto a settembre a rilanciare il Doha Round. Sulla sicurezza alimentare il G-8 ha approvato un fondo di 15 miliardi di dollari, che è stato elevato a 20 milairdi nella riuione tra G-8 e G-14 con i paesi africani.

Commovente, sugli aiuti, il ricordo di Gordon Brown, riferito da Berlusconi, del ragazzino africano di 12 anni che voleva fare il calciatore in Occidente, ma che muore di fame tra le braccia della madre dicendo: «non ti preoccupare, tra poco arrivano le Nazioni Unite». Quelle Nazioni Unite, dice il premier italiano, che non sono mai arrivate, che rispecchiano il mondo uscito dalla seconda guerra mondiale e che ora devono riformarsi per adeguarsi al mondo globale.

10 luglio 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio


L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
   
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-