Il governo di Ottawa avrà l'anno prossimo la presidenza di turno e ospiterà il vertice dal 25 al 27 giugno ad Huntsville, cittadina di 18mila abitanti nel distretto di Muskoka (Ontario)
L'AQUILA – Il Canada stanzierà cinque milioni di dollari canadesi (circa quattro milioni di euro) per contribuire alla costruzione del campus universitario dell'Aquila, seriamente danneggiato dal terremoto che il 6 aprile ha colpito il capoluogo abruzzese: lo ha annunciato il primo ministro canadese Stephen Harper, dopo avere visitato il centro storico durante il G-8. Venerdì pomeriggio 10 luglio, nella conferenza stampa nazionale al termine del summit, Harper ha detto che «il popolo canadese e soprattutto i tanti canadesi di origine italiana sono fieri di dare il loro sostegno alla città dell'Aquila e all'Abruzzo per l'opera di ricostruzione a seguito di questa tragedia».
Il 2010 si presenta come un anno di grandi eventi internazionali per il Canada: dopo i Giochi olimpici invernali di Vancouver dal 12 al 28 febbraio, ci sarà infatti il vertice G-8 che si svolgerà dal 25 al 27 giugno ad Huntsville, cittadina di 18mila abitanti nel distretto di Muskoka (Ontario) nella regione dei Grandi Laghi. Sulla falsariga di quanto aveva detto poco prima Silvio Berlsconi, nella conferenza stampa della presidenza italiana, anche il premier canadese si è espresso a favore «del mantenimento del G-8 come entità internazionale coerente nella composizione dei suoi membri», ma ha riconosciuto che «per la rappresentatività della governance mondiale sono a considerare pù adeguate le nuove sigle che si vanno strutturando come il G-14 che si è sperimentato all'Aquila o il G-20 che si riunirà a Pittsburg in settembre».
All'Aquila il Canada ha annunciato il raddoppio degli aiuti nell'ambito del piano per la sicurezza alimentare in Africa. Spiegando ai giornalisti la posizione del suo governo sulla congiuntura internazionale, il primo ministro di Ottawa ha auspicato che «ad Huntsville-Muskoka, tra un anno, l'economia globale avrà iniziato una fase di svolta verso un nuovo periodo di crescita». Per arrivarvi, però, secondo Harper «servono nuove regole per la finanza internazionale, il mantenimento dell'apertura dei mercati aperti senza ricadere nel protezionismo e un'azione di rientro dai deficit eccessivi cui sono ricorsi i vari paesi nella fase della crisi e della recesione». Infine, in politica estera, il premier canadese ha ribadito la sua preoccupazione per il programma nucleare dell'Iran.