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Eurolandia dovrebbe poi riorganizzare la propria rappresentanza esterna: la presenza di funzionari tedeschi e francesi in organismi come il Fondo monetario internazionale, ognuno preoccupato di difendere la posizione del proprio paese, è patetica. Eurolandia ha bisogno di far sentire maggiormente la propria voce in particolare nei dibattiti macroeconomici che rivestono un interesse vitale, primo fra tutti il futuro del sistema monetario internazionale.
Infine, la Ue - non Eurolandia - ha bisogno di ricostruire il mercato interno, danneggiato dalla crisi, e questo le offre una straordinaria opportunità per generare quegli incrementi di produttività necessari a mantenere il benessere.
Il motivo per cui sono diventato più scettico riguardo alle prospettive di lungo periodo dell'euro non ha nulla a che fare con il senso economico dell'unione monetaria. Quello di cui ho paura è che manchi la volontà politica per fare ciò che è necessario.
(Traduzione di Fabio Galimberti)