A Umar Farouk Abdulmutallab, 23 anni, jeunesse dorée nigeriana data in prestito al terrorismo dei cieli, si deve lo shock salutare di averci risvegliati dall'oblio. Mancando il colpo sul volo Amsterdam-Detroit il giorno di Natale, ci ha mostrato in un attimo che la sicurezza aerea non è bene acquisito per sempre e che occorre scegliere: incolumità o privacy? Il ministro olandese degli Interni Guusje ter Horste ha già risposto: «La sicurezza è più importante di tutto». E ha spiegato così la decisione di adottare i body scanner, quegli arnesi molto hi-tech che mostrano ai raggi X quanto sfugge ai metal detector, esplosivo compreso. C'è un prezzo, come sempre: sugli schermi della security il corpo nudo del passeggero a tre dimensione non avrà segreti. Vulnus intollerabile? Noi pensiamo di no. E nella scelta concordiamo con la ter Horste, non a caso seguita ieri dal premier britannico Brown. Sappiamo bene che ogni legislazione emergenziale ha un costo, e in Italia se n'è fatta esperienza negli anni del terrorismo nostrano. Dosare il bisturi della "misura eccezionale" richiede saggezza per non incidere troppo sulla carne di chi non ha colpe. Ma la carne - cioè i diritti veri - non sono i vestiti. Ben venga il body scanner, se serve a evitare stragi.