Gettare il cuore oltre l'ostacolo è una caratteristica che gli italiani sfoderano nei momenti più difficili. Quando serve. Dopo i terremoti e le calamità naturali, nelle collette aziendali per aiutare chi è in difficoltà. Da qualche giorno, di ritorno dalle ferie, è partita una corsa alla regolarizzazione di stranieri attivi e operosi in Italia da anni. Clandestini e lavoratori in nero. Badanti e agricoltori, operai dediti ai lavori più umili. Sono gli stessi italiani che fanno la faccia feroce «per gli sbarchi» e «i delitti commessi dagli extracomunitari» che, sollecitati da parenti, amici e associazioni di volontariato adottano e regolarizzano badanti. Non ci stupiremmo se, alla fine di settembre, il numero degli stranieri regolarizzati fosse più alto di quello preventivato. Sanatoria? Perdono? Condono? Le etichette sono poco importanti. A fine mese, grazie alla generosità e al filtro degli italiani - che, sul campo, sapranno distinguere il grano dal loglio - ci saranno molti stranieri che potranno lavorare più tranquilli e sereni. Le famiglie, le imprese, il fisco e l'Inps ne gioveranno.