Le cronache ci informano che i campionati mondiali di pugilato si aprono a Milano. Auguri a tutti gli atleti della "noble art", già praticata nel mondo antico come "pancrazio", una forma violenta di pugilato-lotta libera. Auguri agli azzurri, da Cammarelle a Russo, che già si son fatti onore alle Olimpiadi. Nel vederli battersi a viso aperto sul ring, tra uppercut e ganci, schivate e finte, pronti come il mitico Muhammad Alì a «volare come farfalle e pungere come api», si sogna che le inutili dispute polemiche di oggi vengano risolte con un bel paio di guantoni e sul ring i contendenti. Pensate quanti frusti argomenti ci risparmieremmo, quante risse in tv e sui giornali, che usano gli argomenti come cazzottoni e riducono i protagonisti e gli interlocutori con il cervello in pappa, come vecchi pugili suonati delle barzellette. Sarebbe fantastico: qualche ripresa, un arbitro, il gong, i fan che urlano e alla fine, la speranza cui abbiamo rinunciato, che i fanfaroni, i gradassi, gli arroganti, i propagandisti a ingaggio fisso gettino la spugna e il buon senso finalmente alzi le braccia in festa, vittorioso.