Il patto di sindacato Generali-Crédit Agricole su Intesa-Sanpaolo (Isp) continua a essere double face: leggero, quasi impalpabile in Italia, mentre in Francia è così pesante da garantire alla banca francese una "influenza notevole" su quella italiana. Nell'ultima versione italiana dell'accordo si precisa che la consultazione tra le parti riguarderà «le materie di competenza del Consiglio di Sorveglianza e/o del Consiglio di Gestione di Isp». Un impegno piuttosto generico, come si vede. Ma, nei contenuti del patto resi noti con la semestrale del Crédit Agricole, le condizioni diventano più cogenti. Prevedono, esplicitamente, una «consultazione sistematica preliminare ad ogni riunione» degli organismi di Isp per la ricerca di «posizioni convergenti». Il problema è che neppure l'odg di quegli incontri può essere comunicato all'esterno senza violare norme di legge (market abuse). D'altra parte, in mancanza di "informazioni privilegiate" di cui discutere appare difficile dimostrare una "influenza notevole". E così quel patto continua a rimanere un dilemma. (R.Sa.)