Chissà se ha chiesto il permesso al Dalai Lama per abbattere 200 alberi nel suo bed and breakfast nella campagna americana, un'ora di macchina a nord di New York. Probabilmente no. Di sicuro, Richard Gere non ha chiesto il permesso alle autorità della contea di Westchester. Non ha seguito la procedura. Peccato, perché fino a quel momento aveva fatto le cose a puntino: comprato una vecchia tenuta, riattata e ristrutturata per abitarla e, in una lussuosa dependance, dare ospitalità a turisti in cerca di relax. Da ambientalista perfetto, si era conquistato la benevolenza della comunità. Fino all'abbattimento, senza permesso, degli alberi per costruire una scuderia. Pagherà 50mila dollari di multa, 250 ad albero. Neanche tanto. Tantissimo invece per l'immagine immacolata di un attivista ecologista colto con le mani nella marmellata alla vigilia del summit di Copenhagen sull'ambiente. Anche lì, al tavolo, siederanno molti Richard Gere. Tagliatori di emissioni in casa altrui. Amici dell'ambiente con il giardino degli altri.