La corsa agli emergenti è ormai una tendenza comune a moltissime imprese, grandi e piccole, in tutta Europa. Ieri Siemens ha annunciato la creazione di 8 mila nuovi posti di lavoro in India con un investimento nel paese di 346 milioni di euro. L'obiettivo per la società bavarese è di avere a termine 25 mila persone nel subcontinente indiano, circa il doppio rispetto alla situazione attuale. Il presidente di Siemens, Peter Löscher, ha respinto fermamente l'idea che dietro alla decisione ci sia un graduale e surrettizio trasferimento della produzione dai mercati maturi ai paesi emergenti: «Vogliamo cogliere i vantaggi delle opportunità della crescita indiana introducendo nel paese prodotti specifici», ha spiegato il top manager austriaco. Eppure, c'è chi ha notato che proprio la settimana scorsa il conglomerato tedesco aveva annunciato il taglio di 2 mila posti di lavoro in Germania. Forse non si tratta di delocalizzazione, ma è evidente che la crescita ormai si sta spostando a Oriente e che sono sempre più numerose le multinazionali che vogliono produrre sul posto anziché impegnarsi in costose e complicate esportazioni. (B.R.)